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Teatro Sannazaro, tra contemporaneo e tradizione: stagione teatrale 2019-2020

Il nuovo corso del Teatro Sannazaro, che grazie all’impegno del centro di produzione teatrale Tradizione e Turismo si è aperto a diversi concetti di teatro, unendo nella scorsa stagione teatrale generi e linguaggi artistici apparentemente distanti fra loro, trova nella realizzazione del nuovo programma 2019-2020 una dimensione completa.

Questa stagione teatrale riassume infatti le diverse prospettive artistiche possibili, tutti gli sguardi del teatro, sguardi e punti di vista solo apparentemente distanti tra loro, ma indissolubilmente legati dal rispetto per il pubblico.

 

Numerose le produzioni presenti in cartellone, tradizionali ed innovative, nell’intento di andare oltre il consueto, senza dimenticare le radici.

 

Grandi nomi e giovanissimi talenti, per un cartellone ricco di proposte e stimoli, sfide e certezze.

 

Spettacoli a vocazione tradizionale come I Fantasmi del Monsignore con Peppe Barra, il nuovo lavoro di Eduardo Tartaglia, Quanto spazio tra di noi che lo vedrà protagonista con Veronica Mazza, Enzo de Caro in Non è vero ma ci credo di Peppino de Filippo per la regia di Leo Muscato, il nuovo Cafè Chantant di Lara Sansone un vero classico del teatro Sannazaro, Masaniello di Armando Pugliese ed Elvio Porta, con un cast numeroso e con la partecipazione di Leopoldo Mastelloni, Una Tragedia Reale di Giuseppe Patroni Griffi per la regia di Francesco Saponaro con Andrea Renzi, Lara Sansone, Luciano Saltarelli, Ingrid Sansone, il nuovo lavoro di Benedetto Casillo, I papà nascono negli armadi ed ancora Casa di frontiera, scritto e diretto da Gianfelice Imparato con Francesco Procopio.

 

Ci sarà inoltre un ricco segmento dedicato al teatro contemporaneo a partire da Platonov da Anton Cechov con Michele Sinisi, Tutta Casa Letto e Chiesa di Dario Fo e Franca Rame con Valentina Lodovini, Un borghese piccolo piccolo di Vincenzo Ceram icon Massimo Dapporto, Pochos uno spettacolo di Benedetto Sicca, frutto del lavoro svolto nel cantiere sartoria, diventato produzione vera e propria a seguito della residenza artistica passata, Molière/Il Misantropo diretto ed interpretato da Valter Malosti, Non Farmi perdere tempo con Lunetta Savino per la regia di Massimo Andrei, Cassandra con Elisabetta Pozzi, Trascendi e Sali con Alessandro Bergonzoni, l’opera olofonica di Luca Cedrola, Offelia, con Graziano Piazza e Viola Graziosi che si avvale delle musiche di Arturo Annecchino, Modo Minore con Enzo Moscato, Ettore Bassi nel Sindaco Pescatore, tratto da Dario Vassallo testi di Edoardo Erba per la regia di Enrico Maria Lamanna, e Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, con Arturo Cirillo.

 

Ad affiancare la programmazione principale, A volte ritornano, a cura di Giulio Baffi, che già nelle passate edizioni ci ha permesso di vedere spettacoli cult che meritano di essere riproposti e che questo anno vedrà coinvolti Ruggero Cappuccio e Giovanni Esposito in Spaccanapoli Times, Laura Curino in Camillo Olivetti, alle radici di un sogno per la regia di Gabriele Vacis, Regalo di Natale di Pupi Avati con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro di Biase per la regia di Marcello Cotugno, Lello Arena in Parenti Serpenti per la regia di Luciano Melchionna.

 

Ancora, Tornò al nido di Titina de Filippo diretto ed interpretato da Antonella Stefanucci con Carmine Borrino, Luciana de Falco, Gino Curcione, Adele Pandolfi, Eva Sabelli e Moby Dick, la bestia dentro regia di Davide Sacco con Stefano Sabelli e Gianmarco Saurino, Nummere spettacolo sull’antica arte della tombola napoletana di e con Gino Curcione, Io e le donne di e con Raffaele Esposito, Donne madonne con Vincenzo de Lucia, Totò che Tragedia diretto da Roberto del Gaudio con i Virtuosi di San Martino, Pisci ‘e paranza scritto e diretto da Mario de Masi e Les Voleurs de Jambon cabaret contemporaneo, omaggio al cinema e a Federico Fellini di Alessia Siniscalchi con Gennaro di Biase e Mariangela Robustelli.

 

Volti noti, grandi artisti, registi ed autori in un percorso emozionante perché atipico e completo allo stesso tempo. Molte collaborazioni con i maggiori organismi produttivi nazionali, ma anche con nuove realtà giovani.

 

Ascolta l’intervista a Lara Sansone.

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