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Vittime innocenti: 27 aprile

  • 1969 Orazio Costantino
  • 1981 Luigi Carbone e Mario Cancello
  • 1982 Raffele Delcogliano e Aldo Iermano
  • 1983 Gioacchino Crisafulli
  • 1996 Calogero Tramuta
  • 2013 Antonio Giglio
  • 2013 Tiziano Della Ratta

1969
Orazio Costantino

Carabiniere di 37 anni
Ucciso a Altavilla Milicia (PA)

Il Carabiniere Scelto Orazio Costantino, in servizio presso la squadra investigativa, partecipava volontariamente ad una rischiosa azione per arrestare gli autori di una tentata estorsione, mediante lettera minatoria.

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Dopo dodici ore di snervante attesa, venne a diretto contatto con un individuo che, armato di fucile da caccia, si accingeva a raccogliere il sacco simulante la somma richiesta. Con estrema decisione e cosciente sprezzo del pericolo, il militare affronta il delinquente con l’arma in dotazione spianata al fine di impedirgli ogni possibilità di fuga. Raggiunto in pieno petto da scarica di pallettoni repentinamente esplosa dal malvivente, trovava la forza di reagire seppur invano con il fuoco del proprio moschetto finché, colpito a morte, si abbatte al suolo.

1981
Luigi Carbone e Mario Cancello
Brigadiere e autista di 57 e 34 anni
Uccisi a Torre del Greco (NA)

Mario Cancello, autista presso la Regione Campania, viene assassinato a Torre del Greco all’età di 34 anni. La sera del 27 aprile egli sta accompagnando a casa l’assessore regionale all’urbanistica e all’edilizia e presidente del comitato per la ricostruzione delle zone terremotate in Campania, Ciro Cirillo.

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Una volta giunti nei pressi del garage dell’abitazione dell’assessore, l’auto su cui viaggiano viene presa d’assalto da un commando di Brigate Rosse il cui obiettivo è quello di sequestrare l’assessore Cirillo. Nell’attentato perdono la vita Mario Cancello e il brigadiere Luigi Carbone (in foto) che fa da scorta all’assessore, mentre il segretario dell’assessore che è con loro resta ferito alle gambe. L’assessore viene rilasciato quasi tre mesi dopo. I processi accerteranno che l’agguato e il sequestro erano stati organizzati e compiuti da esponenti dell’organizzazione terroristica che li aveva rivendicati e, in particolare, dagli appartenenti alle Brigate rosse-Partito della guerriglia (Br-Pg), gruppo costituitosi dopo l’arresto del massimo dirigente delle Br (avvenuto il 4 aprile 1981) e che accorpa la “colonna” napoletana delle Br e il Fronte carceri. Questo sequestro, un vero e proprio caso politico e giudiziario di quegli anni, è stato organizzato dalle Brigate Rosse in accordo con la criminalità organizzata presente sul territorio. in questa triste circostanza morira’ anche il brigadiere Luigi Carbone.

1982
Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano
Assessore al lavoro e autista di 38 e 45 anni
Uccisi a Napoli

Due terroristi a bordo di una moto, dopo aver costretto l’auto blindata a fermarsi in una via di Napoli, colpirono a morte l’assessore al lavoro della Campania per la Democrazia Cristiana, Raffaele Delcogliano e il suo autista, Aldo Iermano. L’attentato fu rivendicato dalle “Brigate Rosse – Partito della guerriglia” (BR-PG).


1983
Gioacchino Crisafulli

Carabiniere in congedo di 61 anni
Ucciso a
Palermo

Gioacchino Crisafulli era un appuntato dei Carabinieri in congedo. Fu ucciso a Palermo, nei pressi della propria abitazione perché si insospettì per le manovre di un camion che trasportava soldi provenienti dal traffico di droga.


1996
Calogero Tramuta
Ex guardia di finanza di 45 anni
Ucciso a Lucca Sicula (AG)

Viene ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di Finanza e commerciante di arance. Secondo i collaboratori di giustizia, Said Aziz avrebbe eliminato Tramuta su commissione di Radosta, titolare di un’azienda agrumicola, in contrasto con la vittima per motivi di interesse. Tramuta, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe intralciato gli affari della società di Radosta.


2013
Antonio Giglio
Di 3 anni
Morto a Caivano (NA)

Per la morte del piccolo Antonio Giglio, precipitato dalla finestra di un palazzo nel Parco Verde a Caivano, non c’è nessun colpevole. Oggi la seconda Corte di Assise di Napoli ha assolto Marianna Fabozzi, madre del bimbo di 3 anni, accusata di omicidio volontario e il compagno della donna, Raimondo Caputo, accusato di favoreggiamento.

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Fabozzi e Caputo sono stati già condannati in via definitiva per la morte della piccola Fortuna Loffredo, la bimba violentata e lanciata nel vuoto nello stesso complesso residenziale, il 24 giugno 2014, un anno e due mesi dopo la morte di Antonio. Ad accusare la Fabozzi dell’omicidio di suo figlio fu la sorella di Caputo, detto “Titò” che, ai carabinieri, riferì di averla vista compiere il gesto attraverso uno degli specchi che c’erano nel corridoio di casa dell’imputata. La difesa di Caputo fu contraddittoria: dapprima smentì che la sorella si trovasse in casa quel tragico giorno e poi, il 9 giugno 2016, durante un interrogatorio reso mentre era detenuto nel carcere di Poggioreale, tornò sorprendentemente sui suoi passi circa la presenza della sorella in casa. Per questo motivo gli è stato contestato il reato di favoreggiamento. Secondo Marianna Fabozzi, Antonio cadde dopo essersi sporto dalla finestra per vedere un elicottero.

2013
Tiziano Della Ratta
Carabiniere di 35 anni
Ucciso a Maddaloni (CE)

Tiziano Della Ratta fu ucciso a Maddaloni nel corso di un conflitto a fuoco con alcuni rapinatori che avevano fatto irruzione in una gioielleria. Al carabiniere è stata attribuita l’alta onorificenza con la seguente motivazione: “Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di una gioielleria, non esitava, unitamente a un commilitone, ad affrontare tre malviventi armati di pistola, entrati per perpetrare una rapina. Esponendosi coscientemente al fuoco dei malfattori, anche a protezione dei due clienti presenti, replicava efficacemente con l’arma in dotazione prima di essere mortalmente ferito e di accasciarsi esanime al suolo.”