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Carlo Amleto, al Teatro Bolivar musica per le nostre orecchie

 Un moderno Buster Keaton, con il dono della parola musicata. Carlo Amleto,  protagonista della tappa partenopea con il suo spettacolo “Scherzo N 1 Opera Prima”, e’ la perfetta sintesi di come un teatro-canzone possa essere realizzato con estrema leggerezza e briosità. E’ l’ironia dei tempi comici  pregni di non sense, di un eleganza comica unica nel suo genere, il passpartout della comicità e genialità trascinante di Amleto. Uno spettacolo che incorpora dentro i suoi scatch, tutta versatilità disarmante del comico siciliano.  Abile pianista jazz, fine musicista ed intrigante autore di testi, Amleto dimostra di come in ogni contesto linguistico, possa essere estrapolato un ritmo musicale e vocale.

Questa sua capacità si evince nel suo format TG0, già protagonista in molte realtà televisive, in cui riesce a coinvolgere comunicativamente il suo pubblico. Scorrevole e ritmante, Amleto ha le capacità di esser a tratti un one-man show completo, catalizzatore di pubblico con le sue canzoni, istrionico mago che va il verso a Mandrake e affabulatore di una sana follia comica. Il gusto di ridere, nasce per la  semplicità e capacità di realizzare anche con la collaborazione del pubblico, un rapporto di divertimento e condivisione, figlio di una  cultura comica che mira a molta trasversalità e che ha come punti di riferimento maestri come Frassica, Proietti, Capatonda ma che mantiene una sua cifra stilistica ben delineata. La rista è dietro l’angolo, in uno spettacolo dedicato ad un pubblico multi generazionale, e che lega il suo nome a quella  elasticità di linguaggio condita da un piglio di battuta mai domo. Ricordando i grandi del passato, Amleto scherza, cuce, strappa, suona e fraseggia con fisicità e teatralità, intermezzando anche con parafrasi di vita del quotidiana, tra tecnologia, arte e ricordi, il tutto in salsa minimal. Contenere l’aggettivo di comico è difficile per Amleto, nel suo navigare fantasioso è un abile paroliere tra un macchiettista del passato e uno sberleffo moderno, si pone come un “unicum” nella sfera teatrale-comica, meritevole di abbracciare nella sua elaborazione e proposta nomi come Gaber e Jannacci, rimescolati in un idioma tutto personale e innovativo.

Sergio Cimmino

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