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I vincitori di Musicultura 2023, Santamarea: «La nostra musica fatta di suggestioni e passione sacra»

I siciliani Santamarea sono i vincitori assoluti di Musicultura 2023. La band di Carini si è aggiudicata anche tre importanti riconoscimenti: la Targa della Critica Piero Cesanelli, il Premio PMI per il miglior progetto discografico e il Premio per il miglior testo. Il brano omonimo  è stato prodotto da Roberto Cammarata  presso il Fat Sounds Studio di Palermo. L’arrangiamento degli archi è stato curato da  Francesco Incandela. Il progetto Santamarea è composto da Stefano Gelardi (voce, synth), Francesco Gelardi (chitarra elettrica, cori), Noemi Orlando (basso elettrico, cori) e Michele Gelardi (batteria, cori). Forte ed intenso il loro legame con il territorio che ripropongono nel loro percorso musicale ricco di teatralità e suggestioni stretto in momenti evocativi che denotano una forte dedizione verso le proprie radici.

Quale è stato il vostro primo pensiero quando hanno annunciato la vittoria al Premio Musicultura 2023?

Eravamo sinceramente increduli, ci siamo lanciati gli uni sugli altri in un abbraccio gigante per scaricare tutta la tensione del momento, senza riuscire a dire una parola se non “Grazie”. Non era scontato che il pubblico e la critica reagissero in maniera così affettuosa nei nostri confronti affidandoci quattro premi su cinque, siamo stati davvero travolti oltre le nostre aspettative.

Avete dedicato il vostro trionfo nella notte di Macerata a vostro nonno. Cosa ha rappresentato nella vostra carriera da artisti e musicisti la sua figura?

Nostro nonno era un cantante ed un bassista, aveva una band che si chiamava I Ciclopi e ci ha sempre raccontato le sue avventure in giro per la Sicilia tra gli anni ’60 e ‘90.  Suo padre, un severo agricoltore, nascose la lettera di invito che mio nonno aveva ricevuto per Castrocaro e questo fu per   lui un evento traumatico. Quando si rese conto che anche in noi viveva quella stessa scintilla, ha sempre fatto in modo di tenerla alimentata regalandoci vinili, dandoci sempre nuovi incoraggiamenti e raccontandoci i suoi aneddoti. Se n’è andato dopo la seconda fase di Musicultura, ma per fortuna è riuscito a sentire Santamarea, che lo emozionava sempre molto. Per questo il premio è dedicato a lui.

Nella fase di creazione del vostro brano, che influenza ha avuto il rapporto che avete con le vostre radici siciliane e quello con la convivenza con il mare?

Probabilmente il paesaggio della costa carinese ha avuto un impatto molto forte sull’immaginario estetico dietro le visioni raccontate in Santamarea. A causa dell’abusivismo mafioso degli anni’60 una piccola parte della costa di Carini, il nostro paese d’origine, è oggi frammentata di case abbandonate e detriti in seguito ad una sanatoria edilizia e alla demolizione delle case abusive della spiaggia. Quel piccolo angolo della nostra costa ha in sé una bellezza rara, che prende vita anche dalle sue brutture e che ha un forte potere suggestivo. Probabilmente la chiesa sconsacrata di Santamarea è un po’ figlia di questi luoghi.

Se dovesse scegliere con un aggettivo per descrivere la vostra città di nascita Carini, quale scegliereste?

Complicata, storta, bella, familiare. Carini ci ha consentito di studiare musica, di crescere a contatto con l’arte e paesaggi mozzafiato, tutto ricoperto da una patina grigia di “però”. Il rapporto con Palermo ci ha consentito di colmare quelle mancanze che le piccole realtà come i paesi spesso non offrono, ma per noi resterà sempre casa.

.I Santamarea sono costruiti da tre fratelli e una sorella acquisita (amica d’infanzia). Possiamo dire che è una vittoria figlia di un lavoro di passione e dedizione famigliare?

Senza dubbio, anche perché come dici bene la dedizione musicale cammina di pari passo anche con la cura per i rapporti umani tra di noi. Spesso è più complesso aprirsi con chi hai più vicino come i tuoi fratelli che con delle persone che non conosci, quindi abbiamo lavorato molto anche sui nostri equilibri, sul dialogare e sul condividere la nostra passione con impegno rivestendola di un alone, appunto, sacro.

Dopo la vittoria a Musicultura che progetti avete in programma?

Adesso stiamo lavorando contemporaneamente ad alcuni progetti diversi, ma sicuramente uscirà presto un nuovo singolo ed in prospettiva stiamo lavorando alla registrazione del nostro primo album. I sogni sono molti e la dedizione anche, non vediamo l’ora di potervi far entrare ancora di più nel nostro mondo musicale.

Sergio Cimmino

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