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Traveling Canvas: a Castel dell’Ovo l’integrazione in 10 opere

“L’arte è l’ultima forma di speranza”. Occorre soffermarsi su questa citazione del pittore Gerhard Richter e partire da qui per un viaggio intorno al mondo.

Fino al 12 maggio sarà visitabile al Castel dell’Ovo di Napoli la prima tappa di un percorso espositivo che farà il giro del mondo. Dieci opere a venti mani, quelle di dieci artisti provenienti da ogni angolo del mondo, saranno esposte nella mostra “Traveling Canvas”, promossa da ART1307con la curatela di Cynthia Penna e jill moniz, e che gode del sostegno dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Cinque uomini e cinque donne per dieci tele che hanno viaggiato in lungo e largo raggiungendo tre continenti, passando di mano in mano. Una staffetta artistica non solo di grande valore scientifico (gli artisti coinvoltisono tutti nomi di spicco nel mondo dell’arte contemporanea internazionale) ma soprattutto di grande valore simbolico, in una società che crea muri culturali e alza barriere fisiche.

 

Il progetto ha messo in relazione fra loro dieci artisti (Marie Fatou Kiné AW, Yuki Kamide, ClaudiaMeyer, Ana Rodriguez, Carla Viparelli, Dawit Abebe, Dino Izzo, Yasunari Nakagomi, Miguel Osuna, Duane Paul) che non si sono mai conosciuti e non hanno mai lavorato insieme, appartenenti a culture e credo religiosi diversi fra loro; provenienti da retaggi e basi culturali di Continenti diversi. Messi insieme a lavorare, ma non fisicamente riuniti, bensì ognuno nella solitudine del proprio studio, nella propria città e nella propria nazione, ma su una tela dove “altri” artisti hanno lavorato o dovranno in seguito lavorare. Prefigurarsi il futuro intervento di altro artista sulla medesima tela e semmai sul proprio tratto pittorico, sul proprio gesto, sul proprio segno, può essere destabilizzante e richiede grande apertura mentale ma anche molto rispetto per gli altri.

 

Il progetto è stato senz’altro una sfida, un rischio, una sperimentazione inedita di dove e fino a che punto spingersi o spingere il proprio ego a fare i conti con l’esistenza di altro da sé.

 

Se l’arte apre le menti, invitando al nuovo, al rivoluzionario, questo è il momento per presentarla al mondo come “LA” soluzione, non in termini specificamente artistici o estetici, ma in termini di struttura del procedimento logico/psicologico/sociale .

 

In esposizione, accanto alle dieci opere esito del lavoro congiunto dei dieci artisti, sarà mostrato il percorso effettuato attraverso una documentazione fotografica e narrativa sotto forma di “diario di viaggio”.

 

Alla mostra napoletana seguiranno le esposizioni di Los Angeles (CAL STATE University), Den Haag (ISS), Dakar (Ifan Museum); mentre altri accordi si stanno prendendo con istituti di cultura e musei in altri Paesi nel mondo.

 

Info:

www.art1307.com

www.travelingcanvas.art

Ph: +39 081 660216 – 3687302035

 

Ascolta l’intervista a Cynthia Penna, curatrice e direttrice scientifica di ART1307, ai microfoni di Radio Siani.

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