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Cina, giornalisti in sciopero contro la censura

Le censure alla stampa del governo cinese non sono passate in osservate in questa ennesima occasione. I giornalisti del settimanale ‘Nanfang Zhoumo’  hanno deciso di imbastire uno sciopero a seguito dell’ultimo atto messo in piedi dagli ispettori governativi della stampa. Nell’editoriale del 1 gennaio scorso si chiedevano nuove riforme da parte del governo centrale. Articolo sostituito con uno filogovernativo.

La redazione del settimanale tra i più prestigiosi della nazione asiatica ha scritto una lettera al responsabile della propaganda Tuo Zen, chiedendone le dimissioni. Allo sciopero prendono parte circa cento giornalisti. Oltre questi un gruppo di sostenitori della protesta si è radunato di fronte la redazione del periodico.

Questo è il primo caso di censura reso noto oltre i confini cinesi dall’insediamento del nuovo leader cinese Xi Jinping, il quale aveva fatto ben sperare i giornalisti cinesi, data la sua politica che sembrava più aperta rispetto al passato. Molto probabile che la censura applicata in questa occasione prosegua anche nelle prossime settimane, anche per evitare un clamore mediatico maggiore di quello già in corso.

Ciro Oliviero

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