Torna l’incubo terrorismo a New York. Un cittadino di origine ispanico preparava un attentato per fare strage nei distretti di polizia e nei siti militari. Soprattutto i soldati che tornavano dall’Iraq e dall’Afghanistan. Jose Pimental, 27 anni, aveva già cominciato a costruire la bomba artigianale. Era pronto a colpire probabilmente già nei prossimi giorni di festa: che in America cominciano con il giorno del Ringraziamento. Il sindaco Michael Bloomberg ha indetto a sorpresa una conferenza stampa a City Hall. Accanto a lui il capo della polizia e il capo della procura di Manhattan. Un nuovo allarme sventato. Passato l’anniversario doloroso dell’11 settembre la tensione del resto non si è mai del tutto sciolta in città. L’uccisione di Osama Bin Laden e dello stesso Awlaki ha tolto di scena il fondatore di Al Qaeda e il suo erede più pericoloso. Lo stesso Pimental aveva deciso di portare a termine l’attentato proprio dopo la morte di Awlaki, per vendicare il suo predicatore. L’islamista ispanico viveva a New York. E tra New York e il New Jersey stava cercando di organizzare l’attentato che avrebbe dovuto colpire anche i soldati al ritorno in questi giorni dall’Iraq per il ritiro definitivo. L’arresto dell’attentatore riaffaccia adesso il timore ipotizzato dallo stesso uomo al cui comando gli Usa si sono liberati di Bin Laden e Awlaki, Barack Obama: Al Qaeda è stata indebolita, aveva detto il presidente, ma non dobbiamo abbassare la guardia, la possibilità che individui isolati possano tornare a colpire è ancora alta. L’arresto dell’ispanico che voleva la strage dei soldati dimostra adesso che a New York quella possibilità è già altissima.
Redazione