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Abete lascia il Pd. Attenti a quei cinque

La Margherita è stato uno dei due partiti insieme ai Ds a concfuire nel Partito democratico, in quella fusione che doveva sembrare la nuova frontiera della politica italiana. Nulla di più sbagliato. questa è un’altra storia.
Nel caso specifico della città degli Scavi la margherita torna d essere un fiore, che viene spillato di un petalo alla volta. Non per chiedere come nell’immaginario amoroso se qualcuno passerà con la persona tutta la vita. Viene sfogliata dai petali che la compongono in un consesso comunale alquanto sgangherato nel suo complesso e, che, nel partito citato di sopra trova il culmine di divisioni, beghe interne e quante più difficoltà si vogliano trovare. L’ultimo petalo sfogliato è quello di Nicola Abete. Il fu assessore al Bilancio nella giunta Daniele non ha resistito oltre la notte tra lunedì e martedì. La notte dell’approvazione di un bilancio senza programmazione, come denunciato dalla minoranza, ma anche da membri di governo, che però hanno mancato di quell’ultimo passo nel coraggio di dire un “no”. Sarebbe stata un’altra storia ad essere raccontata.
Già in un delle pause canoniche il consigliere, oggi autonomo anche se in maggioranza, aveva lasciato presagire una decisione in tal senso. Non era prevedibile che sarebbe stata protocollata entro un paio di giorni. “Il bilancio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ha asserito l’ormai ex consigliere del Pd, sottolineando che già da tempo non riusciva a trovare spazio all’interno del partito, e che “ho una mia idea di partito, di partecipazione e di organizzazione della spesa pubblica, ma queste idee non combaciano con il progetto di altri”. Salvo correggere il tiro asserendo che non si vede al di fuori di quel partito e che sostanzialmente spera che questo suo gesto serve agli altri piddini a dargli nuovamente voce in capitolo e capitolati.
Nicola Abete è il terzo petalo che lascia la margherita di Vincenzo Strazzullo. Dopo Antonio D’Agostino e Nicola Grimaldi approdati qualche mese fa nelle fila dell’Udc. Il Terzo polo si rinfoltisce a discapito del primo partito di governo, che fra qualche mese non sarà più certo di essere primo. Non sarà quella di Abete l’ultima uscita e con le prossime si potranno vedere ancora trasmigrazioni. Attende a quei due, citavando un vecchio film, trasportandolo al caso in essere, attenti a quei cinque.

Ciro Oliviero

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