L’artista dissidente cinese Ai Weiwei dopo due mesi di carcere è tornato in liberà. Questa era la notizia che circolava nella giornata di ieri, ma poco fa il portavoce del ministero degli esteri cinese Hong Lei, attraverso una conferenza stampa a Pechino ha precisato che il dissidente è ancora sotto inchiesta e non può lasciare il suo luogo di residenza.
Ai Weiwei, autore del celebre stadio realizzato per le olimpiadi di Pechino 2008 era stato arrestato senza un motivo apparente nello scorso 3 Aprile. Qualche giorno più tardi fu resa pubblica la motivazione: evasione fiscale. La notizia sollevò non poche critiche dalla comunità internazionale, secondo la quale il governo cinese avrebbe utilizzato un pretesto per allontanare l’artista scomodo.
Il suo arresto infatti è avvenuto in un periodo di forte repressione, definito da Amnesty Internationl «la peggiore dopo il massacro di Tiananmen» del 1989. Da febbraio sono scomparsi decine di dissidenti.