Un omaggio emozionante e “carnale” alla propria città, nel cuore del centro storico di Napoli. Joe Barbieri sarà al Trianon Vivivani il prossimo 13 Maggio con lo spettacolo musicale “Vulìo”. Un live-tributo alla canzone partenopea, alla sua storia e alla sua musicalità, affascinante intreccio di arte e cultura senza tempo. Un unicum artistico portato in scena con un avvolgente desiderio, figlio di una passione e una devozione nei confronti della madre terra partenopea. Sul palco insieme a Barbieri i musicisti Nico Di Battista e Oscar Montalcino, ensemble virtuoso e garbatamente musicale, in una dedica appassionatamente partenopea e volitivamente libera e meravigliosa.
Joe innanzitutto, trent’anni di carriera artistica celebrati nella tua città. Che emozione sarà?
Celebro questi trent’anni di carriera ogni sera, con ciascuno dei concerti di un alto tour attualmente in corso che si chiama “30 Anni Suonati” e che mi sta portando in lungo e in largo per il Paese. Ma sabato farò un’eccezione e mi concederò di affrontare quell’intoccabile meraviglia che è la Canzone Napoletana, per la prima volta nella mia vita.
Proprio Napoli, che sembra vivere un momento di rinascimento, ti ha guidato nei tuoi successi artistici e musicali. Quanto ha contribuito la napoletanità nella tua arte?
Io sono napoletano fin nel midollo, e musicalmente quest’appartenenza si sente più che in altri spetti: la musicalità che solo questa città ti regala è un patrimonio, anche genetico, che porto con orgoglio e che cerco di onorare.
Il “Vulìo”, ovvero il desiderio che porti in scena, è un atto d’amore ma anche di ringraziamento nei confronti della canzone classica napoletana, giusto?
Si… poi mi piace questa assonanza con la parola ‘volo’… questa liberazione, come potrebbe fare un uccello, in favore degli spazi aperti. Il ‘vulio’ che ho scelto come titolo per questo concerto solitario (nel senso che non prevedere repliche) è proprio un desiderio, un palpito, una devozione, una gratitudine verso quella meraviglia che la Canzone Napoletana è.
Sarai sul palco insieme a Nico Di Battista e Oscar Montalbano, come sono nate queste unioni artistiche?
Con Oscar ho già lavorato, nella mia musica, è un chitarrista manouche, estremamente musicale ed è una persona adorabile… con Nico non abbiamo mai incrociato le chitarre ancora, ma ci siamo giurati profondo apprezzamento in attesa di una occasione di collaborazione. E questa occasione mi è parsa quella giusta.
Oltre a musicista, sei anche autore, arrangiatore e produttore discografico. Come organizzi il tuo lavoro nei vari progetti che ti vedono protagonista?
In maniera abbastanza rigorosa. L’ordine mentale e procedurale che ho appreso negli anni da artista indipendente ‘costretto’ a sopperire alla mancanza di un team di lavoro me lo sono portato in ogni ambito e mi aiuta molto quando devo sviluppare un qualunque progetto.
Per concludere se dovessi scegliere con un aggettivo il tuo rapporto con la città di Napoli quale sceglieresti?
Facile: sceglierei “carnale”.
Sergio Cimmino