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Napoli Svergògnati adesso. Contro la violenza di genere

Elizabethè, fino a ora in Italia, l’ultima vittima. Fino a qualche attimo prima era la mamma ventinovenne di due bei bimbi. Le denunce, le telefonate al 112, gli interventi delle Forze dell’Ordine non sono riuscite a fermare le mani dell’ennesimo marito violento. Elizabeth è stata strangolata. La violenza di genere è dilagante. Secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) le donne che hanno subito violenza fisica e sessuale sono il 31,9%, quelle che l’hanno subita dall’attuale partner o dall’ex-partner ammontano al 5,4%, infine coloro che hanno subito violenza sessuale senza molestie, stupro o tentato stupro sono il 13,6%. Dall’inizio del 2016 le donne che hanno perduto la vita sono circa 108, senza contare quelle di cui risulta persa ogni traccia, quelle che stanno morendo in queste ore, quelle che moriranno entro la fine dell’anno. Attraverso pochi e veloci calcoli contiamo, solo in Italia, 3 assassinii al giorno e si tratta di donne. Numeri inconcepibili, numeri allarmanti, le Associazioni Antiviolenza presenti sul territorio italiano, ogni giorno si attivano per informare le donne, aiutarle, ascoltarle. Dal 2006 il Dipartimento per le Pari Opportunità ha creato un’azione di contrasto attivando il numero di utilità pubblica 1522 attivo 24 ore su 24, tutti i giorni. Un team, anche attraverso il lavoro di rete, offre case di protezione, protezione legale, sostegno psicologico e tutto ciò di cui una donna “ancora in vita” abbia bisogno. Appena istituito il 1522, secondo i dati forniti dall’Associazione Telefono Rosa che lo gestisce, squillava 170 volte al giorno circa. 

Mentre il lavoro di squadra sul campo agisce sensibilizzando e informando, dal 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilisce per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. E’ in occasione di questo giorno che a Napoli, l’Assessorato alla Qualità della Vita e alle Pari Opportunità del Comune del capoluogo campano ha indetto la rassegna “Svergògnati”, dal 20 al 28 Novembre. “Non abbiamo voluto limitare tutto ad una sola giornata, ma a una vera e propria mobilitazione generale -dichiara la Dott.ssa Erica Prisco dello Staff dell’Assessorato Villani del Comune di Napoli- gli eventi sono stati concertati perché si rendesse valida la sinergia tra le 10 municipalità, la Città Metropolitana, le politiche sociali, l’istruzione coinvolgendo le scuole, gli Organismi Paritari e la Rete Istituzionale Antiviolenza”.
La Dott.ssa Erica Prisco, inoltre ricorda che la Giunta De Magistris ha reso Napoli antesignana per quanto riguarda la delibera del 2013 in cui l’Amministrazione si è costituita parte civile nei processi di antiviolenza, in particolare per Giuseppina Di Fraia, arsa viva dal marito (delibera di giunta 116/2013). “È servito a dare segnale di vicinanza, come dire che se denunci anche l’amministrazione è dalla tua parte”, continua la Dott.ssa Prisco, aggiungendo che molte donne sul territorio non sanno di essere vittime di violenza, pensano sia la “normalità” a cui sono condannate in quanto “femmine”. Il comune di Napoli, aderendo alla Campagna Internazionale “UNitE to End Violence Against Women” indetta dalle Nazioni Unite e dal Comitato UN WOMEN Italia, illuminerà con il color arancione il Maschio Angioino e Castel Nuovo, dal 25 al 30 novembre.
Sebbene, secondo le ricerche Istat, aumentino le donne che hanno paura per la propria vita, sta aumentando anche il numero di denunce e di vite che riescono a salvarsi prima che sia tardi.
Aspettare immobili, col cappio di una storia sbagliata al collo, servirà solo a non avere più fiato: molte di fiato non ne hanno più.

Marina Cioppa

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