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Urbino e il giornalismo culturale

Urbino. Dopo l’apertura di ieri pomeriggio con l’intervento di Beppe Severgnini nello stupendo Salone del Trono di Palazzo Ducale il festival del giornalismo culturale ha avuto nella giornata di oggi la sua giornata focale.

La mattina. I lavori hanno preso il via intorno alle 9.30 presso Legato Albani con una lectio di Marco Belpoliti sul ruolo del giornalismo culturale, sui temi dei quali dovrebbe occuparsi il giornalismo culturale. La sfida per il giornalismo, non solo quello culturale evidentemente, è quella di riuscire a convivere e cucirsi una nuova veste sul linguaggio e i tempi delle nuove tecnologie e dei new media. Molto spesso il giornalismo è autoreferenziale. Un termine che è ricorso spesso nel corso della giornata di sabato. Ripetuto però a volte da quelli stessi attori del giornalismo di genere, scrittori e critici compresi, che predicano bene e razzolano male.

Il pomeriggio. Si sono poi alternati tra dialoghi e tavole rotonde Christiano Raimo, Luca Mastrantonio (domani la video intervista), Giovanni Boccia Artieri, Raffaella De Santis, Piero Dorfles (domani la video intervista), Anna Longo e Luigi Mascheroni al mattino. Nel pomeriggio una lectio di Italo Moscati, seguita dal dialogo tra Michele De Mieri e Mariarosa Mancuso e poi dalla tavola rotonda con Massimiliano Panarari, Alberto Saibene, Alessio Torino e Wu Ming 2 prima e poi quella moderata da Giorgio Zanchini con Lucio Battistotti, Raffalele Brancati, Pietro Marcolini e Eric Jozsef.

I temi e gli spunti affrontati in questa seconda giornata sono stati numerosi, come sopra accennato, e andranno sviscerati, anche con gli interventi di alcuni dei protagonisti, via via, nei giorni a venire. 

Ciro Oliviero

 

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