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Il Ce.s.p.p (Centro di Supporto Psicologico Popolare) di Tor Bella Monaca a Roma, costituitosi nel 2011, rischia di scomparire. La struttura dalla sua nascita si occupa di sostegno psicologico a tutte quelle persone vittime di ingiustizie e violenze, soprattutto verso le donne. Da qualche tempo rischiava la chiusura che è divenuta realtà, a causa di un ordinanza di sfratto nei confronti di ‘Sirio 87’, l’associazione che ha ospitato il centro nei propri locali in maniera gratuita. Una necessità dettata dalle difficoltà economiche del Ce.s.p.p, come ci ha confermato Stefania Catallo, presidente del centro. “Il centro si sovvenziona in maniera del tutto autonoma, riuscendo a sopravvivere grazie alle piccole entrate ricavate dalle iniziative sociali e dalle donazioni di alcuni sostenitori”.
In un periodo di profonda crisi morale ed etica, dove a pagare sono sempre i più deboli ed in molti casi proprio le donne, costrette a subire le ire e le intemperanze di uomini incapaci di reggere il confronto in maniera democratica, è ancor più inconcepibile che nessuno, politica in primis, si sia mosso per questa causa.
Stefania Catallo ci riferisce di essere molto delusa della gestione della vicenda da parte dell’amministrazione comunale, notando immobilità e disinteresse verso la sua causa. “In più di un’occasione l’amministrazione ha preso tempo nei nostri confronti, rimandando continuamente gli appuntamenti concordati, non ultimo quello che era fissato per la giornata di ieri”.
La presidente richiede al sindaco e a tutta l’amministrazione la concessione di quei locali a demanio pubblico che dovrebbero essere messi a disposizione delle associazioni con fini sociali. Intanto il Ce.s.p.p. ha già preso le proprie contromisure pubblicando una petizione online che nel giro di ventiquattro ore ha già raggiunto più di 30mila firmatari.
Fabio Noviello
