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Corruzione Ilva, i controlli erano pilotati: tredici indagati

La Procura di Taranto ha avviato una seconda inchiesta sull’Ilva, accanto a quella per disastro ambientale, per corruzione in atti giudiziari: c’è il sospetto, infatti, che l’azienda abbia pagato per controllare alcune perizie sul livello di inquinamento emesso dall’acciaieria. In particolare sono al momento tredici le persone, tra politici e funzionari pubblici, indagate a vario titolo per corruzione in atti giudiziari e concussione. Secondo gli inquirenti il Gruppo Riva sarebbe riuscito a far indicare livelli d’inquinamento molto bassi nei monitoraggi, sempre per merito dei loro contatti. Il nome principale uscito da questa inchiesta è quello di Girolamo Archinà, consulente e uomo delle pubbliche relazioni della fabbrica che Ferrante ha licenziato una settimana fa: secondo le accuse della Guardia di Finanza sarebbe stato Archinà ad aver pilotato più volte le rilevazioni dei tecnici ambientali. Nello specifico la Guardia di Finanza ha anche registrato un passaggio di una busta (lo vediamo nelle foto diffuse oggi dai quotidiani) avvenuto su un autogrill all’altezza di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, tra l’uomo Ilva Archinà e il professor Lorenzo Liberti, il perito nominato dalla Procura. Una mazzetta che risale al 26 marzo del 2010. In quella busta, secondo la Procura, c’erano 10000 euro in contanti, con questi soldi Liberti sarebbe stato corrotto.

Oggi il vertice in Prefettura con Passera e Clini, Taranto blindata – A Taranto, intanto, arrivano oggi i ministri inviati dal premier Monti, Passera e Clini, per discutere del caso Ilva e cercare di allentare le tensioni scatenate dall’inchiesta: per loro il centro di Taranto si mostra in gran parte blindato, tutte le strade e l’area intorno alla Prefettura sono delimitate da transenne e sorvegliate dalle forze dell’ordine. Il questore ha anche vietato lo svolgimento di cortei, quelli previsti sono stati annullati. Gli incontri con Passera e Clini inizieranno alle 11.30 e continueranno sino al primo pomeriggio, previste una serie di audizioni dei rappresentanti della Regione, del Comune e della Provincia di Taranto, del presidente dell’Ilva Ferrante, dei sindacati e anche dell’arcivescovo Filippo Santoro, colui che più volte ha sottolineato la necessità di far conciliare ambiente e lavoro. A poca distanza dalla Prefettura sono arrivati un migliaio di ambientalisti che manifestano in favore del gip Patrizia Todisco, a lei che ha ordinato la chiusura degli impianti è stato dedicato un lungo applauso oltre a slogan e magliette. È stato anche osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’inquinamento.

Fonte: www.fanpage.it 

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