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Gli indios dell’Amazzonia vincono si aggiudicano una vittoria importante. il giudice federale Souza Prudente, ha ordinato la sospensione dei lavori per la costruzione di una gigantesca diga lungo il fiume Xingu. La diga di Belo Monte, che nel progetto risulta la terza più grande al mondo per dimensioni, rappresenta un grosso impatto ambientale, osteggiato fin da subito dagli ambientalisi e dalla popolazione autoctona.
La sospensione dei lavori, ha detto il giudice, dovrà servire a far sì che la popolazione locale esprima il proprio parere sull’utilità della centrale idroelettrica che dovrà essere realizzata. E il magistrato ha inoltre stabilito una multa giornaliera di 200 mila euro all’impresa edile responsabile, qualora violasse l’osservanza del tribunale. Ma il passaggio più significativo della sentenza, prevede che il contraddittorio avvenga in parlamento e in seguito approvato con decreto legislativo, per poter liberare di nuovo i lavori, lasciando di stucco sia l’Istituto brasiliano per l’ambiente (Ibama), sia l’Avvocatura dello Stato (Agu), che probabilmente ricorrerà in appello.
La diga di Belo Monte, al confine con il Paraguay rappresenta un ‘intervento strategico di grande importanza per il governo di Dilma Rousseff, perché una volta finita, fanno sapere le istituzioni, fornirà più di 11.000 megawatt, circa l’11% del totale prodotto dal paese sudamericano. Il costo previsto è di 11 miliardi di dollari.
“Non siamo contro il progetto di accelerazione della crescita economica del Paese messo in pratica dal governo, ma riteniamo che questo sforzo non possa tradursi in un processo dittatoriale”, ha detto il giudice che ha emesso la sentenza.
Fonte: www.globalist.it
