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In Europa l’aria sarà inquinata come in Asia

Allarme inquinamento in Europa. Secondo un nuovo studio finanziato dall’Unione Europea e curato dalla European Geosciences Union la maggior parte della popolazione mondiale sarà esposta a una peggiore qualità dell’aria nel 2050, se le emissioni non verranno presto ridotte drasticamente. A riferirlo è il notiziario europeo Cordis. Gli scienziati prevedono che entro il 2050 il comune cittadino del mondo sarà esposto a un inquinamento dell’aria simile a quello a cui è esposto oggi il comune cittadino dell’Asia orientale.

Notizie non proprio rassicuranti, visto che l’inquinamento atmosferico è un grave rischio per la salute destinato a crescere con l’aumento delle attività industriali: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inquinamento atmosferico urbano all’aperto attualmente causa approssimativamente 1,3 milioni di morti ogni anno nel mondo.

I ricercatori hanno studiato l’impatto delle emissioni causate dall’uomo sulla qualita’ dell’aria nell’ipotesi in cui queste emissioni dovessero seguire le tendenze del passato e non venissero implementate ulteriori misure per la riduzione dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico. Un modello di chimica atmosferica che sfrutta una formulazione matematica di base per prevedere la meteorologia e la composizione chimica dell’atmosfera ha valutato la qualità dell’aria nel 2005, 2010, 2025 e 2050. I risultati mostrano che nel 2025 e nel 2050, se non verrà intrapresa alcuna azione, l’Asia orientale sarà esposta ad alti livelli di sostanze inquinanti, tra cui biossido di azoto e anidride solforosa. L’India settentrionale e la regione del Golfo Persico, d’altro canto, subiranno un netto aumento dei livelli di ozono.

Lo studio è il primo del suo genere a includere tutte e cinque le principali sostanze inquinanti dell’aria note per avere un effetto negativo sulla salute umana: PM2,5, biossido di azoto, anidride solforosa, ozono e monossido di carbonio. Gli scienziati hanno preso in considerazione le sostanze inquinanti rilasciate dalle attività umane, ma anche quelle che compaiono in modo naturale come la polvere del deserto, l’acqua di mare nebulizzata e le emissioni vulcaniche.

Fonte: www.globalist.it

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