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L’Apei a difesa dell’educazione e contro la medicalizzazione dei bambini

Palemo, 13.07.2012. L’associazione Educatori e Pedagogisti (www.apei.it) lancia un preoccupato allarme al mondo delle professioni educative che in questi ultimi decenni, ha visto un pericoloso arretramento culturale e che ha causato l’esplodere degli approcci clinici-farmacologici. Il numero di minori che negli USA supera gli 11 milioni e un decimo dei bambini statunitensi presentano diagnosi di iperattività, con un giro di affari per l’unica molecola usata (metilfenidato, nome commerciale Ritalin®) di due miliardi di dollari USA

Tale approccio ha già causato disastrosi danni esistenziali alla “Medication Generation” americana. Siamo ancora in tempo per educare i nostri giovani ad utilizzare le loro risorse personali per affrontare i problemi che la vita ci pone davanti, magari con genitori formati ad educarli, con una scuola che ritorni all’uomo e ad i suoi valori, e non alle tre I.

“Il dubbio che sorge – ha dichiarato Alessandro Prisciandaro, presidente nazionale Apei, è che non sia il farmaco a curare l’iperattività, ma che l’iperattività sia utilizzata come la base per foraggiare il mercato dei farmaci.
Una società che educa ai valori costitutivi della persona – continua Prisciandaro – eviterebbe il falso mito della pillola che da la felicità. I nostri giovani non sono malati, depressi, iperattivi e disattenti!! Sono semplicemente giovani e vanno rispettati in tutte le loro fasi evolutive, vanno educati con la scienza che è loro propria: LA PEDAGOGIA”.

Occorre che gli educatori tornino nelle strade, nelle scuole, nella famiglia, nei servizi. Troppo spesso sono sostituiti da operatori con le più inadatte qualifiche, come psicologi e/o assistenti sociali. Eliminare la Pedagogia e il lungo e faticoso lavoro educativo, significa non solo scegliere di consegnare i nostri figli in mano alle multinazionali del farmaco, ma soprattutto renderli farmaco-dipendenti e diseducati ai conflitti, all’affettività, alle relazioni umane e alla famiglia.

Comunicato stampa 

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