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ESCLUSIVA / Intervista a Sergio Chiamparino

A margine del convegno “Quali prospettive per l’Italia?” tenutosi questa mattina presso la Fondazione Valenzi al Maschio Angioino Radio Siani ha intervistato l’ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino su alcuni dei temi che affollano l’odierna agenda politica italiana.
 
Quale prospettiva vede per l’Italia del futuro?

 

 

L’esito della fase della quale ci apprestiamo a vedere il termine può essere quello di un grande centro che diventa l’unico di fatto capace di governare con delle estreme che da sinistra a destra innalzano solo bandierine e cavalcano populismi oppure, come io credo, si dovrà arrivare ad avere i presupposti per un bipolarismo maturo, un centro destra e centro sinistra che siano però maturi, cioè in grado di sapersi misurare con i problemi del paese.
 
L’ingresso di Vendola nel futuro centrosinistra come lo vede nel futuro panorama parlamentare?
Non ho pregiudizi politici né per Vendola ne per Di Pietro. Governare vuol dire misurarsi con determinate questioni, e credo che oggi tre o quattro siano state affrontate.
 
Quindi trovate alleanze che servano a discutere i problemi del paese?
Le alleanze politiche dipendono dalle questioni che sono alla base dei problemi del paese. In primis bisogna misurarsi. Vendola è d’accordo con questo mio pensiero, non perchè l’ho detto io, ma perchè è un tema di confronto politico. Raggiungere i livelli della Germania potrebbe essere una grossa sfida con la quale poterci confrontare.
 
Cosa ci può dire sulla questione CNL?
Marchionne non può pensare di ottenere affidabilità senza aprire una discussione sull’aspetto del lavoro. Non si può pensare che si possa svolgere oggi, valorizzazione e tutela del lavoro, prendendo solo l’aspetto della contrattazione. L’esempio degli Stati Uniti e l’esempio della Germania sono l’esatto opposto. Gli Usa addirittura sono diventati azionisti. I grandi sindacati della United Auto Workers (UAW) sono diventati azionisti delle loro aziende per compartecipare e cooperare. 
 
Restando su quello che doveva essere il tema del convegno di oggi, ovvero di ridare la politica ai partiti, esempi di partito come Idv e Lega possono essere all’interno di schieramenti di governo che discutono dei problemi reali di un  paese complesso come l’Italia?
Per come posso vederla io se va avanti un processo di confronto che costruisca poco per volta quello che io chiamo “bipolarismo maturo” questi partiti sono destinati a scomporsi. Io non do per scontato che tutti i leghisti, come tutti i dipietristi, siano populisti. Certamente una scomposizione ci vuole anche al loro interno. Un bipolarismo maturo li potrebbe coinvolgere ma non potrebbe coinvolgere integralmente nessuna formazione politica.
 

In questo futuro dell’Italia qual è il ruolol del Pd e qual è il suo ruolo all’interno del Pd?
Il mio ruolo è marginale. Il in futuro posso mettere  a disposizione di un’eventuale forza di governo la mia esperienza. In quale ruolo? Non dipende mica da me.  Per quanto riguarda il Pd dovrebbe avere un ruolo di traino in questo processo a cui ho fatto riferimento.


L’ha sorpreso un Caldoro in versione tendenzialmente di “sinistra”?
No, mi ha solo sorpreso che si sia candidato col centrodestra.


Ciro Oliviero
Roberto Malfatti
 

 

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