La V sezione della Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo e all’isolamento diurno per 18 mesi rispettivamente a Giuseppe Montenera, considerato il mandante dell’omicidio di Lino Romano, e a Giovanni Vitale, che organizzò l’agguato e che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe dovuto accompagnare sul posto il killer Salvatore Baldassarre, ma rinunciò. Accolta dunque la richiesta del pm Enrica Parascandolo,
Riconosciuto anche il risarcimento dei danni per 200mila euro ai familiari di Lino Romano e di 30mila euro alla Regione Campania, al Comune di Napoli e alla Fondazione Polis, costituitesi parti civili.
“Vogliamo semplicemente che sia fatta giustizia”, sottolinea la Fondazione Polis, “consapevoli che il dolore dei familiari di Lino non si attenuerà mai. Esprimiamo gratitudine alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine per il prezioso lavoro svolto e la nostra più sentita e concreta vicinanza ai familiari di Lino Romano. Oggi la giustizia e la società civile segnano un importante punto a loro favore. Nello stesso tempo occorre che i temi della sicurezza e della legalità siano una priorità assoluta di chi ci governa affinché quello che è successo a Lino e alle centinaia di vittime innocenti della criminalità non si verifichi più”.
Il killer di Romano era già stato condannato all’ergastolo lo scorso novembre a seguito di un processo con rito abbreviato. Lino Romano era stato ammazzato nel corso dello scontro tra gli ‘scissionisti’ del clan Di Lauro e il gruppo della ‘Vanella Grassi’.
Ciro Oliviero
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