31 gennaio 1983 NAPOLI (NA)
L’appuntato Nicandro Izzo, 38 anni, agente di custodia in servizio presso il carcere Poggioreale è assassinato nella mattina del 31 gennaio 1983.
È raggiunto da un colpo di pistola alla testa, a poca distanza dall’istituto penitenziario e vicino al mercato rionale, da un ignoto motociclista che gli si affianca sparandolo ed uccidendolo sul colpo.
Izzo lavora nel carcere napoletano dove da tempo sono state rinvenute armi, stupefacenti e dove sono stati denunciati episodi di violenze di alcuni agenti di custodia nei confronti dei detenuti. Izzo lavora all’ufficio accettazione pacchi, uno dei varchi per l’introduzione di oggetti anche proibiti. Da due mesi però viene spostato di reparto e poi trasferito al carcere di Rebibbia dove si sarebbe dovuto recare il giorno dopo.
Il movente non appare chiaro anche se si è seguita l’ipotesi di una vendetta di tipo camorristico.
Nella serata dell’assassinio perviene alla testata giornalistica del “Il Mattino” una rivendicazione telefonica da parte del sedicente “Fronte dei Carcerati”.
Nicandro Izzo è riconosciuto “Vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministro dell’Interno.