Ercolano. Questa notte i militari della Compagnia di Torre del Greco e quelli della Tenenza di Ercolano hanno notificato diciassette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti ritenuti affiliati al clan Ascione – Papale.
Tra le persone tratte in arresto figura anche Vincenzo Cozzolino del 1969, imprenditore edile della città degli Scavi, iscritto anche alla locale associazione antiracket. Nell’ordinanza emessa dal Gip Paola Russo emerge che l’imprenditore aveva denunciato estorsioni da parte di entrambe le fazioni che si contendevano il territorio ercolanese, ovvero Birra – Iacomino da un lato e gli Ascione – Papale dall’altro. Nonostante le denuncia dalle indagine emerge che, a seguito della stessa, Vincenzo Cozzolino chiamati nell’ambiente camorristico ‘a bionda’ collaborasse con l’omonimo cognato classe 1971 detto ‘o killer’ per “acquisto, trasporto, commercializzazione consegna cessione a qualsiasi titolo e comunque illecita detenzione di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina”, come si legge nell’ordinanza.
Nel 2010 i due omonimi cognati vennero sottoposti a fermo dagli uomini dell’arma per detenzione di massicce dosi di cocaina. Per quel fatto Vincenzo Cozzolino ‘a bionda’ è stato assolto, mentre al cognato fu notificato l’arresto.
L’aspetto della vicenda che però richiama maggiore attenzione è quello che vede coinvolto il collaboratore di giustizia Giovanni Savino, esponente di spicco del rivale clan Birra, che il 3 dicembre del 2010 riferisce che l’imprenditore edile in questione faceva da tramite tra suo fratello e ‘Vicienz ‘o killer’ per questioni “inerenti i loro traffici di droga”. “Inoltre – si legge sempre nella deposizione di Savino riportata nell’ordinanza di oggi dal Gip Russo -, questo Vincenzo Cozzolinomo si prestava – con il nostro “clan” – anche per sollecitare gli altri imprenditori edili a cui erano state richieste le estorsioni, affinché provvedessero al pagamento”.
Ciro Oliviero