Radio Siani la radio della legalità
Ieri la Corte penale di Bangkok ha confermato ufficialmente la decisione di rispondere positivamente alla richiesta di estradizione di Vito Roberto Palazzolo da parte dell’Italia. Il finanziere italiano è considerato dagli inquirenti il maggiore riciclatore di denaro sporco della mafia. Già nel 2009 era stato condannato per associazione mafiosa a nove anni con sentenza definitiva.
A dare la notizia del parere positivo del governo thailandese è stata l’ambasciata italiana a Bangkok. La decisione arriva dopo nove mesi di battaglie diplomatiche. La pratica è stata complicata dalla cittadinanza sudafricana acquisita da Palazzolo nei quasi venticinque anni anni di latitanza in quel Paese, nel quale aveva acquisito la falsa identità di Robert Von Palace Kolbatschenko dal 1988.
Vito Roberto Palazzolo è considerato dalla Procura “una delle più importanti e oscure figure dell’associazione Cosa Nostra”. La sua ricerca era partita dai tempi dell’operazione ‘Pizza Connection’, negli anni ’80, condotta da Giovanni Falcone.
A dare la risoluzione decisiva il ruolo della Farnesina con il ministero degli Esteri che ha ricordato il mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria italiana ai sensi dell’articolo 416-bis del Codice penale (associazione a delinquere di stampo mafioso).
Dopo anni di inchieste da parte della Magistratura potrebbe prefigurarsi una svolta su Palazzolo. Tra le carte presentate dall’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia figura anche un verbale del pentito Giovanni Brusca, reso nel 2010, in cui si sottolinea che Palazzolo sia fornitore di droga e dell’esplosivo di tipo Semptex, lo stesso utilizzato anche per la strage di via D’Amelio.
Ciro Oliviero
