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Napoli, protesta dei genitori dell’asilo nido Jemma a Materdei

Mercoledì 26 settembre, alle ore 12, avrà inizio l’autogestione del servizio di refezione da parte dei genitori dell’asilo nido Rocco Jemma di Materdei, che entreranno nei locali della scuola per somministrare i pasti ai bambini.
La protesta è stata innescata dai gravissimi disagi che hanno segnato l’inizio di quest’anno scolastico. In particolare ci si è trovati di fronte a:

– una totale incertezza sull’avvio della regolare refezione scolastica
– una riduzione drastica delle educatrici tra l’altro a fronte di un aumento
sensibile delle rette mensili.

Queste novità riguardano aspetti fondamentali dell’organizzazione del servizio che incidono profondamente sulla funzionalità e sulla qualità dello stesso. L’assenza di refezione, rimandata a una data da definirsi e di cui si hanno poche notizie, provoca notevoli problemi e stravolge l’utilità di un servizio destinato in particolare a sostenere genitori lavoratori, il più delle volte in condizioni particolari (genitore single). L’orario scolastico risulta gravemente ridotto con un’uscita anticipata dalle 15 alle 12.30, orario incompatibile per chiunque svolga un’attività lavorativa. La conseguenza è un incentivo a rivolgersi a scuole private o a babysitter, soluzioni chiaramente valide solo per coloro che possono permetterselo. In altre parole, l’istituzione in questo caso invece di svolgere un servizio per la collettività, amplifica e aggrava le discriminazioni sociali, causando ulteriori problemi a chi vive in condizioni economiche non prospere.

Fa riflettere anche il numero delle educatrici attualmente in forza all’asilo nido. Dimezzate rispetto all’anno scorso, in sei devono farsi carico dell’attività didattica e ludica destinata a ben 56 bimbi tra i 5 ed i 36 mesi. In particolare per i più piccoli, c’è una maestra ogni sette lattanti. Fino all’anno scorso invece ogni classe poteva contare sulla presenza di quattro educatrici, riducendo il rapporto ad uno a quattro per i lattanti e di uno a cinque per i divezzi.
Una tale condizione rende impossibile la regolare funzione dell’asilo nido, impedendo un adeguato inserimento dei nuovi arrivi e ostacolando di fatto lo svolgimento di ogni attività didattica e pedagogica. Le educatrici, nonostante la propria formazione,
saranno in questo modo chiamate sostanzialmente a vigilare i piccoli, privandoli di attività fondamentali e mortificando allo stesso tempo il proprio ruolo. Per denunciare l’inaccettabilità di questa situazione, che crea gravi disagi tanto ai bambini quanto ai genitori ed alle educatrici, un gruppo di genitori di bimbi che frequentano l’asilo nido Rocco Jemma ha deciso di far sentire la propria voce.

Ci rifiutiamo di assistere inerti allo smantellamento della scuola pubblica che si sta svuotando della sua funzione d’istituzione educativa e sociale. Chiediamo quanto prima un incontro con l’Assessore all’Educazione e all’Istruzione per ricevere chiarimenti sulle azioni messe in atto per risolvere l’attuale situazione. La prima forma di protesta che metteremo in campo consiste nell’autogestione del servizio di refezione. Lanciamo inoltre un appello ai genitori dei bimbi che frequentano le altre scuole di Napoli affinché facciano sentire la loro voce. 

Comunicato stampa 

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