Home / Magazine / Vittime Innocenti / Vittime innocenti: 30 marzo

Vittime innocenti: 30 marzo

  • 1862 Antonio Polimeni
  • 1944 Strage di Partinico
  • 1960 Antonino Damanti
  • 1990 Gaetano Genova
  • 2005 Daniele Polimeni

1862
Antonio Polimeni
Sacerdote
Ucciso a Ortì (RC)

Don Antonio Polimeni fece e pagò con la vita il suo atto di coraggio. Disse no a una richiesta estorsiva di denaro e denunciò la persona che lo vessava da tempo. L’abito che indossava e il ruolo che ricopriva all’interno della comunità, non lo mise al riparo dalla vendetta di un giovane sanguinario che aveva costruito la sua fama sull’uso facile del coltello e la conseguente capacità intimidatoria che ne scaturiva.


1944
Strage di Partinico

Lorenzo Pupillo, studente di 16 anni, e Benedetto Scaglione, maresciallo dei carabinieri, morirono colpiti da armi da fuoco durante gli scontri tra il popolo, esasperato per la fame e la povertà, ed i carabinieri, chiamati a difendere la locale esattoria, presa d’assalto probabilmente per distruggerne gli elenchi.


1960
Antonino Damanti e Cataldo Tandoj
Di 17 e 47 anni
Ucciso ad Agrigento

Antonino Damanti venne ucciso per errore all’età di 17 anni. Fu colpito da una pallottola vagante nel corso dell’agguato che alcuni mafiosi stavano compiendo contro il Commissario di polizia Cataldo Tandoj, anch’egli morto.


1990
Gaetano Genova
Vigile del fuoco di 27 anni
Ucciso a Palermo

Gaetano Genova, vigile del fuoco, fu ucciso perché ritenuto un confidente di Emanuele Piazza, giovane collaboratore del Sisde che fu assassinato il 19 marzo 1990. Genova fu attirato in un tranello: la sua auto, una Volvo 244, fu ritrovata il 30 marzo 1990 in piazzale Europa, regolarmente chiusa a chiave.

Continua a leggere…
Il giorno dopo, così hanno svelato i pentiti, il suo corpo fu consegnato da Salvatore Madonia ai Brusca perché si occupassero di fare sparire il cadavere. I Brusca pentiti si sono autoaccusati dell’omicidio. Resta il mistero sull’attività di Genova: «’stu spiuni, ‘ stu sbirru», esclamò Madonia quando consegnò il cadavere a San Giuseppe Jato. Probabilmente il vigile del fuoco aveva fornito un’indicazione importante a Piazza per l’arresto di un latitante, Giovanni Sammarco, all’ interno di un centro sportivo. In quella struttura Genova stava facendo alcuni lavori con la piccola impresa edilizia che aveva approntato per arrotondare lo stipendio. Ma chi svelò il ruolo di Sammarco e poi anche di Piazza? Resta il giallo sulla talpa istituzionale che tradì i due giovani.

2005
Daniele Polimeni

Di 19 anni
Ucciso a Favazzina (RC)

Daniele Polimeni aveva appena 19 anni quando fu ucciso. Appassionato di calcio, era cresciuto in un quartiere difficile di Reggio, di quelli che non offrono grandi opportunità. Così, Daniele finì nella rete della piccola delinquenza. Il 30 marzo del 2005 aveva un appuntamento a Favazzina, una zona di mare a pochi minuti dalla Scilla ma quell’appuntamento sarà la sua trappola mortale.

Continua a leggere…
Fu ucciso a colpi di pistola, denudato e poi dato alle fiamme. In fiamme finì anche la sua auto, riportata dal killer fino al quartiere San Gregorio di Reggio. L’auto bruciata venne trovata la sera stessa, il corpo carbonizzato il giorno dopo. Poi, finalmente, le due cose vennero messe in relazione. Ma per questa morte ancora non si conosce la verità e non c’è giustizia.