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Ricordando Federico Del Prete a 20 anni dall’uccisione e contro la camorra che tiene ostaggio le persone perbene

“Con il Comitato di liberazione dalla camorra – area Nord di Napoli, il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra e le autorità locali abbiamo ricordato il sindacalista Federico Del Prete a 20 anni dalla sua uccisione. Con Vincenzo, fratello di Federico, abbiamo deposto sulla sua tomba al cimitero di Frattamaggiore, comune della provincia di Napoli, una ghirlanda di fiori e la targa: ‘A Federico Del Prete, sei morto per difendere i nostri diritti. Noi non ti dimentichiamo’.

Federico Del Prete, medaglia d’oro al merito civile, difese i commercianti ambulanti dal racket delle estorsioni come dieci anni prima in Sicilia aveva fatto l’imprenditore Libero Grassi restando ucciso dai killer della mafia. E il modo più giusto per fare memoria è stato quello di chiedere ad alcuni commercianti di Frattamaggiore di affiggere alla vetrina dei loro esercizi commerciali l‘adesivo-simbolo del Comitato di liberazione dalla camorra :’O si è contro la camorra o si è complice’.

Un piccolo gesto dal grande significato: ‘Mi schiero contro il potere e la logica della camorra’. E in mattinata siamo stati da Armando, il titolare del Bar Roxy ad Arzano, comune della provincia di Napoli, dove la sera del 24 novembre, un commando di killer sparò all’impazzata uccidendo un uomo e ferendo altre quattro persone di cui due vittime innocenti.

Spostandoci poco distante dal locale ci siamo recati al rione 167 di Arzano, dove nei giorni scorsi è stato minacciato il comandante della polizia locale Biagio Chiariello mentre svolgeva il proprio lavoro. La nostra mobilitazione ha voluto essere un modo concreto per esprimere solidarietà e vicinanza ma soprattutto evidenziare come una decina di familiari legati al boss Monfregolo occupino abusivamente alcune abitazioni di edilizia popolare.

Ci siamo resi conto che ad Arzano lo Stato deve ripristinare la legalità.

Occorre un censimento e una bonifica di questi immobili. Non è possibile che i pochi, tengano in ostaggio la stragrande maggioranza delle persone perbene che vi abitano. I camorristi non solo occupano illegalmente gli appartamenti ma, in molti casi, ne hanno modificano le strutture per trasformarle in fortini e impiantare le ‘piazze di spaccio’. Bisogna cacciarli via. Lo Stato deve fare la propria parte.

Il Comitato di liberazione dalla camorra area Nord di Napoli, è nato per mettere insieme le persone, i rappresentanti istituzionali, le associazioni, il volotariato perché la lotta alla camorra la si vince tutti insieme, facendo rete. Chi si sovraespone e resta isolato, rischia. La nostra presenza oggi al rione 167 di Arzano vuole essere un modo concreto per sollecitare lo Stato affinché affianchi e supporti i Comuni nella lotta alla camorra e all’illegalità”.

Lo scrive sul suo profilo social il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.

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