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Monica Cirinnà: “Non si può essere discriminati per la cosa più bella del mondo che è l’amore”

La Senatrice Monica Cirinnà, ospite ai microfoni di Radio Siani, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardanti le discriminazioni nei confronti delle persone LGBT+, nei confronti delle donne e rispondendo alle polemiche della “Spigolatrice” riportate di seguito:

Nell’ultimo anno, durante la pandemia da Covid-19, le discriminazioni nei confronti delle persone LGBT sono passate dal 11% al 28%. Un provvedimento tanto discusso, come quello del DDL Zan, come potrebbe ridurre notevolmente episodi del genere?

Il testo Zan, come fu il testo sulle unioni civili sono testi che cambiano la cultura del Paese, educano e costringono chi non vuole al rispetto nei confronti degli altri. Cambiando la cultura dovrebbero cambiare molte situazioni.

Secondo un’indagine riportata dal quotidiano La Repubblica, uno studente su tre considera l’omosessualità una cosa sbagliata e il 27% dei teenager si rifiuta di avere come compagno di banco una persona che sia gay o lesbica. Attraverso quali strumenti possiamo rivoluzionare e fondare una cultura incentrata sul rispetto delle persone a prescindere dall’orientamento sessuale?

Bisogna sconfiggere l’ignoranza, nel senso etimologico del termine e cioè ignorare, cominciando a spiegare che nel 1982 l’OMS tolse l’omosessualità dalle malattie psichiatriche, quindi spiegare che è una semplice diversità cromosomica che permette ad una persona di nascere omosessuale piuttosto che eterosessuale e spiegando semplicemente che la natura ha varie sfaccettature e che fa il suo corso. Non si può essere discriminati per la cosa più bella del mondo che è l’amore. Soprattutto se non si fa educazione e cultura non si sconfigge quel familismo patriarcale che in alcune aree geografiche del nostro paese è ancora predominante. Se abbiamo questi ragazzi nelle scuole così oscurantisti vuol dire che neanche nelle loro famiglie non si è aperto un faro di luce nelle loro coscienze; quindi sconfiggere la cultura patriarcale partendo dalle famiglie.

Una delle più grandi piaghe sociali è la discriminazione nei confronti delle donne che si manifesta in diverse forme: violenza fisica, verbale e negli ultimi giorni anche artistica. Non possiamo non far riferimento all’inaugurazione della statua della Spigolatrice a Sapri dove sia lei che Laura Boldrini avete mostrato il vostro dissenso. In una società che si autoproclama giusta ed eguale nei confronti delle donne, secondo lei perché accadono episodi del genere?

Perché anche qui la cultura patriarcale prevale rispetto ad una visione. La cultura è ancora molto sessista nei confronti delle donne. Le donne formose, belle e con abiti trasparenti hanno all’interno di questa cultura una collocazione particolare. Quella rappresentata non è la vera Spigolatrice, quella che si è rifiutata e ribellata all’oppressore borbonico. Per questo io e Laura Boldrini ci siamo indignate.

Cristian Sannino

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