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Nasce l’ “Osteria Summa Terra”, dove il gusto per la tradizione sposa l’alta qualità dei prodotti tipici del territorio vesuviano.

Apre finalmente i battenti l’Osteria Summa Terra, scommessa di cinque coraggiosi soci che hanno scelto di ridare vita ad uno spazio storico di Somma Vesuviana: il museo della civiltà contadina “Michele Russo”, rivalutando in chiave enogastronomica un luogo da sempre legato alle tradizioni e alla territorialità.

Lo faranno sottolineando la “buona” cucina, buona in più sensi: perché i piatti saranno preparati con pochi prodotti per esaltarne la bontà, perché le materie prime (dalle verdure di Vincenzo Egizio ai formaggi di Francesco Savoia) saranno di alta qualità, perché saranno privilegiati i prodotti di stagione, perché il rapporto diretto con i produttori garantisce la freschezza di quello che verrà servito in tavola.

E proprio il rapporto con i produttori è uno dei punti di forza dell’Osteria Summa Terra: attraverso una accurata selezione dei fornitori (tutti piccoli produttori che ci mettono la faccia in quello che fanno) si è giunti alla dispensa ideale per chi vuole fare cucina di qualità, guardando con un occhio di riguardo al territorio: a Somma Vesuviana, non può mancare il pacchero con lo stocco, ma in cucina ed in tavola troverete zuppe con legumi tipici del vesuviano, come il cannellino dente di morto di Acerra o il fagiolo a formella, con cereali da semi antichi come farro monococco e orzo distico, o la torzella e lo spigarello, le antiche verdure di questa stagione.

L’attenzione alle peculiarità e alla biodiversità del territorio è sottolineata dall’impiego di ortaggi da semi antichi, da presìdi Slow food e produzioni delle comunità del cibo.

Tutto questo passa attraverso la preparazione del personale di cucina e di sala, erudito sulla composizione e sulla descrizione dei piatti, e la fantasia del giovane chef Attilio Nappo che si cimenterà in rielaborazioni di piatti della nostra tradizione culinaria. Innovativa è anche la scelta del maitre, Marialuisa Squitieri, che non viene dal mondo della ristorazione ma è “prestata” dal mondo della terra, una contadina “in pensione”, che saprà raccontare con maggiore entusiasmo e competenza la stagionalità e le caratteristiche di quello che si potrà gustare in questa nuova, antica Osteria.

Marina Alaimo

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