Acino Ebbro in questa puntata si è recata a visitare l’azienda agricola I Cacciagalli di Mario Basco e sua moglie Diana Iannaccone.
Obbedisco è la mitica frase pronunciata da Garibaldi nell’incontro a Teano che fece la storia d’Italia. Noi diciamo invece “che meraviglia!”.E’ il primo pensiero che viene in mente entrando e osservando l’armonia quasi fiabesca dalla quale è avvolta questa realtà. La giovane famiglia vive qui in piena empatia con la bellezza del luogo, Mario e Diana hanno quattro bambini per i quali hanno scelto di abitare in campagna seguendo i ritmi della natura.
I Cacciagalli è conosciuto soprattutto per i suoi vini e per la scelta di vinificarli in anfora. Un ritorno ad un metodo ancestrale, che ripercorre la storia dell’uomo e il suo rapporto mistico con il vino risalente alla cultura dei coloni greci. Siamo ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, areale storicamente legato al territorio di produzione del vino Falerno, il più rinomato durante la civiltà dei romani. Mario e Diana hanno deciso di non avere consulenti nella loro attività di vignaioli, ma di seguire il proprio pensiero per affermare e rispettare il più possibile il progetto di vita e di lavoro tanto immaginato nel tempo. Una storia d’amore che unisce passione per l’ambizioso progetto e professionalità.
Fiano, falanghina, piedirosso, aglianico e un po’ di primitivo, sono i vitigni allevati e vinificati parte in anfora, parte nelle vasche di cemento. L’azienda lavora secondo i principi della biodinamica, con certificazione Agro Biodinamica e ha scelto di produrre energia solare per il proprio fabbisogno. Modernità di pensiero e di tecnologie per riuscire a ridare vita e assicurare un futuro alla proprietà di famiglia risalente alla fine del 1700. Sono 35 gli ettari che circondano I Cacciagalli, 11 destinati alla vigna, poi svetta maestoso l’oliveto, il noccioleto, l’orto e la selva che preserva la biodiversità vegetale e animale. Da qualche tempo I Cacciagalli è anche agriturismo con camere nelle tipiche casette e ristorante dove si cucinano piatti con i prodotti del proprio orto e nei quali Mario è fiero di riportare i suoi ceci di Teano, divenuti presìdio Slow Food.
Marina Alaimo
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