Centinaia di persone, soprattutto giovani, hanno partecipato stamattina ai funerali di Genny Cesarano, il diciassettenne ucciso il 5 settembre scorso, con due colpi di pistola, nel quartiere Sanità.
I funerali si sono tenuti nella chiesa di San Vincenzo alla Sanità, in un’atmosfera di forte commozione. La cerimonia funebre è stata concelebrata dal parroco Antonio Loffredo e da padre Alex Zanotelli.
Il sacerdote comboniniano ricorda, e invita a guardare “la rabbia di questi ragazzi, Dobbiamo aiutarli. Un giovane di 17 anni è stato ucciso, sono giorni drammatici”. Ha parlato di una città spaccata in due: “non è questa la città che vogliamo. Vogliamo una città dove non ci siano più oppressione, morte, violenza. Nessuno verrà a salvarci. Dobbiamo dire basta a questo spaccio, a questa camorra, insieme possiamo farcela”.
Il parroco, don Antonio Loffredo, invita il quartiere Sanità a restare a lutto fino a quando non si avranno delle risposte.
Peccato per lo spiacevole malinteso dello striscione anti-Camorra strappato dalle mani della presidente della municipalità Giuliana Di Sarno. A chiarire l’episodio è stato Padre Zanotelli ” il giorno prima avevamo tutti insieme con i ragazzi deciso di esporre solo lo striscione “Genny vive”, per non trasformare la chiesa in una curva da stadio”.