“Nossa copa è na rua” è un reportage di fotogiornalismo del fotoreporter Luigi Spera. Un viaggio attraverso il Brasile delle proteste durante il periodo in cui si sono svolti nel Paese sudamericano i Mondiali di Calcio della Fifa la scorsa estate. Proteste iniziate già nel 2013 a seguito degli aumenti di tariffe, prezzi e servizi privati, in uno dei Paesi già tra i più tassati al mondo. Migliaia di persone si sono riversate in strada, soprattutto a Rio de Janeiro. I temi principali della protesta un’istruzione di qualità ed equa in favore delle classi povere, una sanità migliore di quella insufficiente e da terzo mondo.
Il lavoro di Luigi Spera racconta un sistema di repressione del dissenso perpetrato dalle forze di polizia, dall’inasprimento di alcune leggi e dal punto di vista mediatico, con una sistematica criminalizzazione sulla stampa. Inoltre a Rio de Janeiro la repressione è stata affidata alla Polizia Militare (Pmerj), in testa alle classifiche mondiali per brutalità e statistiche di omicidio.
Spera ha seguito da vicino gli eventi tra maggio e luglio del 2014 a Rio de Janeiro elencati sopra. Fatti che ha raccontato anche all’interno di una striscia, andata in onda contestualmente ai Mondiali di Calcio, dal nome Proiezioni brasiliane. Le immagini presenti nel video fanno parte di una mostra fotografica che è stata presentata tra i mesi di settembre e dicembre del 2014 a Napoli, Roma, Torino, Aosta, Lecce, Salice Salentino e Taranto.
Ciro Oliviero