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Quattro alberi della memoria, per ricordare l’impegno civile di personalità che si sono distinte nella lotta alla mafia. E’ l’iniziativa che vede coinvolti l’Orto Botanico di Napoli e l’istituto professionale Ipia di Miano che si terrà sabato 18 gennaio a partire dalle ore 9,30 nell’aula magna della scuola (in via Miano 290).
Il giardino botanico partenopeo ha regalato all’Ipia 4 alberi che andranno a realizzare l’ “aiuola della memoria e dell’impegno” nel cortile della scuola, che sarà inaugurata sabato nel corso della manifestazione.
Tre dei quattro alberi saranno intitolati a Peppino Impastato, Felice Pignataro (muralista del Gridas) e Attilio Romanò (vittima innocente della camorra). Si tratta di una “Quercus pubescens”, chiamata anche “Roverella”, un albero comune nella macchia mediterranea; di una “Quercus macrolepis”, comunemente detta “quercia Vallonea”, diffusa in Asia minore e nei Balcani, che in Italia cresce spontaneamente nel Salento dove è probabilmente stata introdotta dai monaci bizantini in fuga dalle persecuzioni dell’VIII secolo dopo Cristo; e della “Quercus acutissima”, originaria dell’Asia orientale, molto presente anche in nord America, le cui ghiande offrono il cibo agli scoiattoli delle foreste nordamericane. Il quarto albero, un Ulivo, verrà infine piantato in segno di speranza e di pace.
Alla manifestazione dal titolo “Alberi: ambiente, memoria e impegno civile” parteciperanno tra gli altri Raffaele Del Giudice (presidente Asia Napoli), Lino Chimenti (Comitati Fuochi), don Tonino Palmese e Maria Romanò (“Libera” Campania), Maurizio Moschetti e Annamaria Palmieri (rispettivamente assessori all’Istruzione della Provincia e del Comune di Napoli), Tommaso Sodano (vicesindaco del Comune di Napoli), Diego Bouché (direttore ufficio scolastico Regionale della Campania), don Virgilio Marone (direttore ufficio scuola della Conferenza Episcopale Campana). Nel corso della mattinata verrà anche annunciata l’intenzione di avviare una raccolta firme all’interno dell’istituto per intitolare la scuola ad Attilio Romanò.
Comunicato stampa
