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Grandi voci e grandi storie, Enrico Caruso

La bella voce e il timbro particolare, che diventeranno poi un suo tratto distintivo, gli consentono di impiegarsi come cantante e di esibirsi nelle case private, nei caffè e nelle rotonde balneari, con un repertorio di canzoni napoletane insieme ad altri cantanti come Ciccillo O’Tintore e Gerardo l’Olandese, meglio conosciuto come l’infermiere, professione che svolge realmente all’Ospedale Ascalesi.

E’ l’Olandese che porta Enrico Caruso a cantare nel famoso Caffè Gambrinus e presso lo stabilimento balneare Risorgimento. Proprio qui viene notato dal baritono Eduardo Missiano che gli offre la possibilità, nel 1891, di seguire delle lezioni più regolari con il maestro di canto Guglielmo Vergine.

Enrico e il suo maestro stipulano un patto per cui il giovane ripagherà le lezioni di musica con i guadagni che otterrà in futuro con questo mestiere. Grazie alla possibilità di farsi sostituire dal fratello nell’adempimento degli obblighi militari, rimane nel reggimento di artiglieria di Rieti solo 45 giorni. In questo periodo canta in casa del barone Costa, un appassionato di musica, che indica ad Enrico Caruso l’opera che meglio si adatta al suo modo di cantare, “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni.

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