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La quota rosa, i parapiglia e il gioco delle parti

alt Decine di consultazioni. Più di un mese di guerre intestine alla maggioranza per decretare la quota rosa da inserire nella giunta. A fare le spese come noto già da qualche tempo l’ormai ex assessore alla Cultura Lino Vitiello. Al suo posto l’avvocato Irene Coppola. Già commissario del Pd della città degli Scavi. Un quinto assessore dunque in quota Partito democratico. Per lei le deleghe agli affari legali, alle attività culturali e turistiche e alle pari opportunità.
Una questione che spacca ancora di più l’assise comunale. E la stessa maggioranza. Già frammentato prima di questa vicenda il governo guidato da Vincenzo Strazzullo subisce un’ulteriore battuta d’arresto. In sede di consiglio comunale, nella giornata di ieri, i consiglieri eletti in quota Api Simone Tarallo e Antonio Formisano, orchestrati da Lino Vitiello, passano all’opposizione. “Per noi è incomprensibile le scelta del sindaco ed oscuro il silenzio degli altri partiti della coalizione di centrosinistra. La condotta dell’Udc di certo non ha impedito il nostro allontanamento dal Nuovo Polo per l’Italia”, ha asserito Tarallo. Con questa decisione i consiglieri di opposizione passano dunque da otto a dieci.
Vicende che portano in secondo piano il rimpasto di giunta, fatto anche di alcuni cambiamenti e sottrazioni di deleghe per alcuni dei sette assessori riconfermati. Perno centrale il passaggio della delega all’ambiente dall’Idv Salvatore Cristadoro al vicesindaco Antonello Cozzolino.
Non di sola burocrazia vive la politica ercolanese. Difatti due grossi momenti di agitazione hanno caratterizzato il corso e il post consiglio comunale di lunedì sera. In primis il parapiglia venutosi a creare in aula sulla votazione del cambio di toponimo di via IV Orologi. L’opposizione momentaneamente fuori dell’aula torna tra i banchi rispondendo affermativamente convita si tratti dell’appello nominale mentre votava favorevole la mozione. Poi il secondo momento di parapiglia si scatena a serata conclusa nel parcheggio interno al palazzo di Città tra il primo cittadino Strazzullo e il presidente del Consiglio comunale Rory Oliviero. Ancora incerte le dinamiche che hanno portato agli accesi toni di discussione. Chiaro che non si trattasse di una questione lontana dalla vita politica. Voci di corridoio interpretano il litigio come presa di posizione di Strazzullo rispetto alla momentanea mancanza in aula dei consiglieri Udc durante la seduta che potevano mettere in difficoltà la maggioranza su un punto in votazione. Qualora risultasse essere questo il motivo sarebbe chiaro il segnale da parte del Terzo polo: una parte politica che conta e della quale la maggioranza non può fare a meno. Posizione fortificata ancor più dai movimenti suburbani di alcuni esponenti dell’assise comunale in procinto di passare nel Terzo polo formando anche la branca ora mancante a Ercolano, ovvero il Fli.


Ciro Oliviero

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