“Restiamo umani?”

E’ angosciante osservare la netta separazione del mondo:

è come se un mondo coscenzioso ed attivista vivesse nel web
e quello fatto di operai, docenti, panettieri, insomma di persone,
fosse completamente staccato dal primo.

E’ come se, nonostante le persone della rete siano le stesse della vita reale, tra l’una e l’altra non ci fosse connessione né di coscienza né di azione.
In questo momento tutta la società virtuale è affranta, sdegnata, disgustata e si chiede il perchè di quanto accaduto, ma nel frattempo
fuori, nella società reale, c’è chi addolcisce la pillola di questa tragedia affermando che Vittorio Arrigoni era un comunista, un mantenuto.
Vittorio Arrigoni in realtà era un essere umano, un uomo, e gli uomini non meritano di morire così, soprattutto se si tratta di quei pochi eroi che trovano il coraggio e la forza di andare oltre la condivisione di un link sulla pace.
Ma intanto, ancora, si trovano giustificazioni all’ingiustificabile.
Qui, sul web, ne parliamo. Fuori, nella vita reale, taciamo.
Forse perchè siamo un popolo nato stanco.
Si scende in piazza, ma non cambia niente.
Si scrivono lettere al Presidente della Repubblica e ancora non cambia niente.
Moralità, valori, pace, tutte accozzaglie di lettere senza significato! Per alcuni la consapevolezza di ciò è peggiore della morte, per altri è solo altro fumo che si leva dalle ceneri di un paese moralmente morto e umanamente inerme.