Home / Magazine / WebGiornale / Politica / Purché non sia l’ultimo

Purché non sia l’ultimo

altL’opposizione ad Ercolano non esiste. Una frase spesso pronunciata. Spesso letta anche sui vari organi di stampa. Molte volte a ragione. L’inappropriato approccio con il quale la destra ercolanese si è accostato in diverse occasioni ad alcune questioni di pubblico interesse portate allo sbando dal governo della città degli Scavi è palese. Non ci sono santi che possano cancellare l’inadeguatezza del ruolo assegnato dalle urne dello scorso anno agli otto consiglieri che stanno dall’altra parte della barricata rispetto alla maggioranza. un ruolo che, anche a detta di molti cittadini, sarebbe dovuto essere più incisivo. Incalzante. Quasi feroce rispetto a quelli che possono essere i termini di confronto politico. Pochi gli interventi extraconsiliari che meritano memoria. Quelli prospettati in consesso si contano con qualche dito in più. Normale amministrazione. Eccezion fatta per l’accorato Ciro Bibiano. Uno di quelli che fino a non molto tempo fa stava proprio dall’altra parte.
Da qualche stanza di partito della stessa opposizione sembra echeggiare la voce che le cose stanno cambiando. A dimostrazione di questo nuovo assetto battagliero ci sarebbe il pubblico manifesto in cui l’opposizione chiede spiegazioni alla maggioranza rispetto ad alcune questioni che troppo velocemente sarebbero state archiviate.
La questione che più sta a cuore alla nera fazione è quella che riguarda l’assegnazione degli incarichi triennali per il lavoro presso la casa dei rifugiati politici “Nelson Mandela” di corso Resina. Un atto che, a detta dello stesso Bibiano, presenta più ombre che luci. Delibera di giunta 140 con la quale si sono costituite queste dirette assegnazioni. La denuncia del consigliere del Pdl riguarda più l’aspetto strutturale che quello politico. La sostanza dei fatti. La mancanza di competenze certificate. Figurerebbero in questa lista persone che svolgono funzioni per le quali si necessiterebbe quantomeno una laurea. Senza averla. Questa in sostanza la polemica dell’esponente dell’opposizione cittadina. “Favoriamo i titolati”, ha chiosato Ciro Bibiano.
Di certo non mancherà anche la questione politica. Non sarebbe la prima volta che da quella parte rispetto all’altra al governo arrivassero richieste sul perché non sono stati preventivati nomi da inserire in qualsivoglia contesto. Da una commissione a un affidamento diretto. Il classico gioco della politica. Come se il pubblico impiego fosse da ridurre ad una mera spartizione in base al numero di caselle occupate nel puzzle del consesso comunale. Realtà sostanziale e sostanzialmente diffusa a macchia d’olio.
Nella realtà della città degli Scavi la palla passa alla maggioranza chiamata a rispondere all’appello dell’opposta fazione. Purché questo attacco sia costruttivo e non sia l’ultimo per il pubblico interesse.

Ciro Oliviero

Vedi Anche

Biotestamento, il testo arriva alla Camera

Arriva in Aula alla Camera il Biotestamento. Il testo sulle ‘Disposizioni anticipate di trattamento, composto da …