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Squadristi a Ercolano nel 1921: una pagina di storia ancora da scrivere

Domenica 15 maggio 1921: elezioni politiche, a Resina (oggi Ercolano), Ponticelli, Torre del Greco Napoli e altri comuni vesuviani. Il favorito era l’onorevole Francesco Misiano (Reggio Calabria 1889 –Mosca 1936) candidato nelle liste del Partito Comunista d’Italia (P.C. d’I.).
A Napoli Misiano aveva tenuto, insieme con Amadeo Bordiga, un comizio il primo maggio in Piazza Mercato, interrotto dagli squadristi fascisti guidati da Navarra Viggiani (Catanzaro 1890-Roma 1951) e Aurelio Padovani. Erano ormai tre anni che gli squadristi colpivano le opposizioni con manganelli, pistole, pugnali e bombe a mano. Nessuno sfuggiva alle loro violenze: Socialisti, Popolari di don Sturzo, cittadini comuni che non militavano in nessun partito, borghesi e forza pubblica; tutti erano colpiti dalle violenze squadristiche che avevano provocato tanti morti.
Nel periodo che va da gennaio del 1921 al 7 aprile, giornata dell’apertura della campagna elettorale, furono uccisi 40 socialisti 16 estranei alla politica e 20 appartenenti alla forza pubblica. Era un anno prima della marcia su Roma che avrebbe portato Mussolini al potere e dato inizio alla nascita di una dittatura che avrebbe portato l’Italia alla rovina. Gli squadristi agivano in pieno giorno ormai indisturbati e sicuri dell’impunità, i liberali al governo facevano poco o nulla per arginare le loro violenze. A Bologna il prefetto Cesare Mori (che in Sicilia sarebbe diventato famoso come il prefetto di ferro) era riuscito ad arginare le violenze dei fascisti, ma fu prima isolato e poi “convocato a Roma”dal ministro Facta. In tale clima si svolsero le operazioni elettorali del 1921.
A Resina e Ponticelli le squadre di Navarra Viggiani uccisero quattro militanti di sinistra: Pellegrino Giordano, Pasquale Migliaccio, Aniello Riccardi e Paolo Scognamiglio.
Ecco la versione dei fatti che diede lo stesso Viggiani in una sua memoria autobiografica del 1939: “Nel giorno delle elezioni politiche, con esiguo gruppo di arditi compiva audace incursione nei Comuni Vesuviani di Resina, Ponticelli, Torre del Greco roccaforti del comunismo campano, e devastando circoli rossi, camere del lavoro e seggi elettorali, asportando urne fronteggiando per un’intera giornata gli scontri sanguinosi con le popolazioni aizzate ferocemente e armatissime che accoglievano i vessilliferi della riscossa nazionale con lancio di bombe, olio bollente e fucilate, impediva la rielezione di Misiano”.
Arrestato la sera stessa, Viggiani fu denunziato per omicidio plurimo, violenza armata e violazione di domicilio; scontò 47 giorni di carcere e fu condannato a 4 mesi amnistiati. Il 17 agosto 1924 guidò la milizia contro una manifestazione antifascista in scontri furibondi nei quali restano uccisi 3 cittadini. La storia ufficiale non ci ha ancora raccontato niente delle quattro vittime dello squadrismo a Ercolano e Ponticelli; dobbiamo ringraziare lo storico Mimmo Franzinelli che con il suo libro Squadristi edito da Mondadori nel 2003 ha riportato alla luce questi fatti che erano sconosciuti sia dalla storia nazionale sia dalla storia locale. L’abbiamo interpellato, ma non ha potuto dirci altro da quello che aveva scritto nel libro. L’Emeroteca Tucci di Napoli, gestita da privati, non ci ha dato l’accesso alla consultazione della stampa d’epoca come ci ha consigliato anche lo storico. Stavolta la ricerca non chiude il caso del tutto, bensì intende aprirlo perché dalle ricerche di archivio non sono ancora emersi tutti i documenti su questi nostri concittadini, vittime inermi della violenza squadrista e che sono tuttora dimenticati. Confidiamo nell’aiuto di quanti si interessano della storia locale, di eventuali testimoni ancora viventi e dell’ufficio anagrafe del Comune per ricostruire un piccolo ma importante pezzo di storia della nostra città.

Vincenzo e Francesco Accardo

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