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Tempesta di Rosario Sparno, l’isola green e contro potere firmata Sala Assoli

Tempesta è un universo pregno anche di simbolismi, che si sovverte a suo modo, ponendo al centro, il dialogo con il pubblico, assumendo al contempo un ruolo di ribellione umana e contro potere immaginario. Rosario Sparno, regista, che interpreta in chiave contemporanea, il capolavoro di Shakespeare, pone al centro della sua isola eco-sognante e “meridionalista”, i protagonisti Prospero, Calibano, Ariel, Ferdinando e Miranda.

Un mondo atemporale, ma condiviso, in cui il dilagarsi del potere sulla schiavitù, assume toni umilianti e dittatoriali, la ribellione, vissuta come qualcosa di animalesco, è la recondita speranza, e l’amore sopraggiunge per una futura speranza. Le figure che rimandano alla magia, alla mostruosità, ma anche alla umanità, si muovono tra ritmi e dialoghi diretti ma eterei, pregni della maestosità dei versi del bardo d’Avon, in cui il viaggio rappresenta la speranza di vendetta, e l’attesa il tempo in cui si può bramare il piano tanto desiderato.

Maghi, principi e spiritelli, si graffiano tra ferite fatte di sale e catene bagnate dal mare. Quel sogno, scandito dal battito tambureggiante, è sostanza materiale, densa di desiderio, ma che deve far i conti con una realtà effimera, in cui tutto può svanire e concludersi per inganno o rivalsa.   

Sergio Cimmino 

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