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Vittime innocenti: 16 marzo

  • 1978 Strage Via Fani
  • 1980 Nicola Giacumbi
  • 1989 Antonio D’Onofrio
  • 1990 Emanuele Piazza
  • 1994 Angela Costantino
  • 2011 Giuseppe Mizzi
  • 2018 Francesco della Corte

1978
Strage di via Fani

Roma

In via Mario Fani, l’auto con a bordo Aldo Moro e quella della scorta, furono bloccate all’incrocio con via Stresa da un commando delle Brigate Rosse: i terroristi aprirono immediatamente il fuoco e in pochi secondi uccisero i cinque uomini della scorta e sequestrarono Moro, lo statista della Democrazia Cristiana poi ucciso dopo 55 giorni di prigionia.

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Sul luogo della strage furono trovati, dentro un’Alfa Romeo Alfetta, il cadavere della guardia di pubblica sicurezza Giulio Rivera e il corpo agonizzante del vicebrigadiere di pubblica sicurezza Francesco Zizzi; nella Fiat 130, su cui viaggiava Moro e che precedeva l’Alfetta, i cadaveri dell’appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci e del maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi; a terra, vicino all’auto, la guardia di pubblica sicurezza Raffaele Iozzino. Alle 9.03 una telefonata anonima al 113 informava di una sparatoria con numerosi colpi di arma da fuoco esplosi in via Fani.

1980
Nicola Giacumbi
Di 52 anni
Ucciso a Salerno

Nicola Giacumbi è l’ottava vittima del terrorismo. Viene ucciso a due anni esatti dal rapimento di Aldo Moro dalla colonna salernitana delle Brigate Rosse la sera di domenica 16 marzo. Due giorni dopo a Roma viene ucciso un altro magistrato Girolamo Minervini. Il giorno successivo ancora, Guido Galli.


1989
Antonio d’Onofrio
Barone di 39 anni
Ucciso a Palermo

Antonio d’Onofrio era un barone di Palermo. Collaborò con la criminalpol palermitana fornendo informazioni logistiche sulla sua borgata utili agli investigatori per scovare i molti latitanti nascosti a Ciaculli. La sua fu una esecuzione esemplare: dopo una raffica di mitra gli fu inferto un colpo di pistola in
bocca. È la firma di Cosa Nostra sui cadaveri di chi ha “parlato troppo”.


1990
Emanuele Piazza

Agente di polizia di 30 anni
Ucciso a
Palermo

Emanuele Piazza era un poliziotto siciliano. Entrato a far parte della Polizia di Stato durante il servizio di leva, iniziò a collaborare con il SISDE. Fu in questo periodo che scomparve dalla sua abitazione in circostanze che per svariato tempo rimasero misteriose a causa di un silenzio omertoso. Solo dopo anni di indagini, fortemente volute dalla famiglia, si scoprì che Emanuele era stato ucciso il giorno della sua scomparsa a pochi chilometri da casa e che il corpo era stato sciolto nell’acido.


1994
Angela Costantino
Di 25 anni
Uccisa a Reggio Calabria

Angela Costantino fu uccisa perché tradì il marito boss mentre lui era detenuto. Secondo quanto è emerso dalle indagini, la donna, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa perché avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito era detenuto. Comportamento che avrebbe indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinare l’uccisione. Due giorni dopo la scomparsa della donna, a Villa San Giovanni, fu trovata l’automobile alla guida della quale la donna si stava recando da Reggio Calabria a Palmi.


2011
Giuseppe Mizzi
Di 38 anni
Ucciso a Bari

Giuseppe Mizzi, detto Pino, assassinato in un agguato di mafia nel rione di Carbonara, è stato ucciso due volte. Per la prima una pistola e la mano di un sicario, pochi secondi sono stati sufficienti. La seconda ha richiesto alcuni mesi: l’impegno di professionisti dalla penna veloce e qualche riga di giornale.

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È stato facile distruggere la memoria di un uomo incensurato che non aveva contatti con la criminalità organizzata e che, padre di due bimbi, onestamente costruiva loro un futuro. È così che Pino è diventato per la società lo spacciatore, il criminale di turno. Dai risultati delle ultime indagini è stato accertato che Pino, quel pomeriggio di marzo, è stato ucciso al posto di un altro. Non c’entrava niente con la mafia, non era uno spacciatore.

2018
Francesco della Corte
Guardia Giurata di 51 anni
Ucciso a
Napoli

Francesco della Corte lavorava come guardia particolare giurata per la “Security Service” prestando servizio presso la metro di Piscinola. La notte del 3 marzo 2018, svolgeva il suo regolare turno e, mentre procedeva alla chiusura dei cancelli, venne aggredito alle spalle da tre ragazzi, tutti minorenni.

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I tre, armati di spranghe, inveiscono contro il vigilante per estorcergli la pistola d’ordinanza provocandogli molteplici ferite. Passarono ben 30 minuti prima che Della Corte venisse soccorso e trasportato all’ospedale “Cardarelli”. Purtroppo, perse molto sangue e Francesco fu messo in coma farmacologico: alle 3:30 del 16 marzo 2018 la triste notizia, Francesco Della Corte non supera la notte.