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Minacce all’imprenditore antiracket Nocerino, Coop. Siani: “Piena solidarietà alla vittima. Chiediamo l’intervento dello Stato!”

La Cooperativa Sociale Giancarlo Siani interviene in merito al vile atto intimidatorio ai danni dell’imprenditore antiracket Filippo Nocerino, vicepresidente dell’associazione antiracket di Ercolano, e di tutta la sua famiglia.

Filippo Nocerino anni fa denunciò il racket che stava asfissiando l’economia della sua ditta edile, e che stava togliendo sicurezza ai suoi operai e speranze alla sua famiglia.

 

Grazie alle sue denunce e al lavoro della rete antiracket – anticamorra di Ercolano, di cui Filippo Nocerino è attualmente vicepresidente, la città vesuviana ha saputo tenere alta la guardia e risollevare le sorti di un paese completamente sotto il dominio dei signori del pizzo.

 

“Sono anni che nel silenzio mediatico l’amico e socio Filippo vive una condizione di costrizione e forte limitazione personale e familiare all’ombra dei riflettori- affermano i soci della coop. Giancarlo Siani- quello che ci preoccupa e che tali atti si susseguono nel tempo da ormai troppi anni e ci pongono diversi interrogativi. Un atto vandalico è storia di tutti i giorni?

 

Una macchina distrutta non dovrebbe suscitare grande scalpore, ma se succede ad Ercolano ai danni di un noto imprenditore anticamorra che ha denunciato e denuncia da oltre dieci anni i suoi aguzzini, allora bisognerebbe alzare l’asticella dell’attenzione.

 

Non è la prima volta che accadimenti del genere ricorrono nella quotidianità – sottolineano – basta soffermarsi a ricordare che gli incendi nei cantieri della sua ditta, le manomissioni ai mezzi di lavoro, le minacce ai suoi operai derivano dalla forte presenza di Nocerino e dell’intera rete anticamorra in opere di ricostruzione fisica e sociale dei luoghi più abbandonati della nostra comunità.

 

Eclatante il caso di minacce e di intimidazione durante i lavori di ripristino e rifunzionalizzazione del fondo confiscato alla camorra di cui la nostra cooperativa è affidataria per la realizzazione di una fattoria sociale, che purtroppo, tutt’oggi non trova le condizioni di pieno utilizzo per una mera questione burocratica e di inerzia amministrativa.

 

La cosa peggiore che possa succedere è lasciar cadere nel silenzio questa vile provocazione, è necessario che le Istituzioni si facciano sentire con forza e presenza costante e che non sminuiscano questi segnali.

 

Piena solidarietà a Filippo – concludono poi i soci della coop –  e alla sua famiglia, ai suoi dipendenti e al mondo dell’Anticamorra di Ercolano e forte la richiesta al Comune, alla Regione, allo Stato affinché facciano sentire decisamente che qui ad Ercolano ci sono.”

 

cs

 

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