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Noa: “Napoli è speciale per me, il disco la mia rivoluzione artistica” anima mediterranea e artista internazionale in concerto con “Letters to Bach”

L’amore per la città partenopea di una artista internazionale, Noa ci parla del suo rapporto speciale con Napoli e il Mediterraneo.

Il suo ultimo lavoro discografico “Letters to Bach”, dedicato al compositore tedesco,realizzato insieme al suo storico collabororatore Gil Dor, la consacra come stella e poetessa di livello internazionale. Voce emozionante, intensa e unica ha condiviso il palco con i più importanti artisti della scena internazionale come Stevie Wonder, Andrea Bocelli e Sting. Il prossimo 28 Agosto sarà ospite della rassegna Visioni in musica di Scheggino.

Noa, un lavoro come Letters of Bach, prodotto insieme allo storico collaboratore Gil Dor e alla produzione esecutiva di una leggenda come Quincy Jones. Puoi dirci come è stato collaborare con questo stimato musicista, e cosa ti ha colpito più di lui del lato umano e del lato artistico?

Letters to Bach è prodotto da Gil Dor, che ha svolto un lavoro molto duro e meraviglioso in studio, organizzando registrazioni e missaggi, insieme a due ingegneri del suono come Guy Yaffe e Shai Even. Quincy è il produttore esecutivo, ci ha accompagnato da sempre, ci ha dato molti consigli e ci ha supportato. Ci ha dato la sua benedizione! Siamo amici da molto tempo,da quando ci siamo conosciuti a New York dal 2003. Ha sempre amato la nostra musica, partecipato ai nostri concerti e ci ha invitato a partecipare agli eventi che ha prodotto. Questa è la prima volta che partecipa attivamente. Siamo molto onorati.

 

Come nasce l’idea di elaborare un progetto proprio su Johann Sebastian Bach. Cosa ti ha affascinato o ti affascina di questo immenso compositore tedesco?

 

Sono sempre stata affascinata da JS Bach. Per me è oltre il titolo di “genio”o “maestro”. Le composizioni di Bach sono davvero, non meno che miracolose. Ne ho suonate alcune da bambina, ma ci è voluto un sacco di tempo per far esibire la mia musica, ascoltarla e cercare di toccare l’anima, per capire e sentire veramente nel mio cuore chi fosse Bach. La sua magia è sorprendente oggi come non lo è mai stata. Niente è paragonabile ad essa. Questo album, “Letter to Bach”, è la mia dimostrazione personale di cio’ che vedo intorno a me. Contro la svalutazione di merito, l’eccellenza e padronanza. Contro le notizie false e la glorificazione di tutto ciò che luccica, che viene preferito al bello, al profondo, all’unico e al degno. “Letters To Bach” è la mia personale rivolta artistica contro il brutto del trumpismo, che sembra non abbia infettato non solo la situazione politica negli Stati Uniti e cosi in tanti paesi, infettandone tanti cuori e menti della razza umana. Sembra che qualcosa sia andato radicalmente storto. So che la musica non può aggiustare il mondo, ma noi, tutti noi, dobbiamo almeno provarci. Avere a che fare con la musica di tale grandezza, portarla alla gente, migliorarla, glorificarla, portarla nel nostro 2019 è una missione per me, perché credo che noi musicanti dovremmo puntare sempre più in alto e parlare al pubblico. Il nostro ruolo è ispirare e sfidare, “ non seguire il flusso”. Il flusso potrebbe portarci in posti orribili. Non dobbiamo arrenderci a questo, piuttosto, dobbiamo presentare un alternativa. Dobbiamo generare un luce.

Nelle tue vene scorre sangue mediterraneo. Sei legata anche alla città di Napoli, ma anche alle tue radici israeliane. In che misura hanno contribuito nel corso della tua carriera artistica queste due differenti culture?

 

Napoli è molto speciale per me, le immagini che evoca nella mia testa sono: il mare e la luna, lebarche, gli immigrati, le canzoni, le guerre e l’emigrazione, la povertà e le epidemie, la semplicità e l’umanità, il calore e la famiglia, la bellezza e il dolore, l’umorismo e il caos, la storia e la cultura. Mi sento vicina a Napoli, ho molti amici lì sento parte del paesaggio. Il Mar Mediterraneo ci collega, la nostra storia e cultura hanno molte linee parallele. Mi sento anch’io un immigrata, una donna del mare e del vento che naviga in un barca fatta di musica, sono la luna, il sorriso, il dolore e l’amore. Proprio negli ultimi tempi stiamo assistendo a scene di dolore del Mediterraneo. Purtroppo continua il dramma degli sbarchi e di chi cerca una nuova speranza fuggendo dalle guerre. Che ruolo e in che modo può contribuire la musica, facendo riflettere le persone su questa drammatica condizione.
La musica può migliorare la nostra gentilezza e la nostra compassione e solidarietà. Abbiamo bisogno di questi strumenti per affrontare la situazione attuale, così tragica e stimolante per tutti. Dobbiamo vederla come un opportunità di crescita e cambiamento, non solo di minaccia. Dobbiamo esercitare in modo più profondo la nostra umanità.

 

Il 28 Agosto salirai sul palco del Visioniinmusica di Scheggino. Una rassegna che si dedica anche alle scuole e ai giovani con lo scopo di divulgare musica tra gli studenti. Quanto è importante diffondere la cultura musicale tra le persone che vogliono avvicinarsi ad uno strumento o una composizione?

 

Si sarà una tappa molto importante! La musica è un ponte tra le generazioni. Deve essere realizzata con passione, serietà, eccellenza e bellezza. Come tutto nella vita. Questo è l’esempio che dobbiamo dare alle nuove generazioni.

 

Sergio Cimmino

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