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Salvate i nostri figli. Questo è il grido di aiuto al corteo per Maikol Russo

Un Popolo in Cammino

“Salvate i nostri figli”. Questo l’urlo della mamma di Maikol Russo alle istituzioni, che ha partecipato, con altri parenti di vittime innocenti di camorra, a un corteo nel quartiere.

Maikol Russo è il giovane 27enne ucciso per errore la sera di san Silvestro a Forcella a Napoli. Maikol fu colpito da un proiettile vagante, durante una delle ormai famose e tristi stese, le scorribande di giovani su motorini che sparano a tutto e a tutti. 

Ieri sera in prima fila, oltre ai genitori di Maikol, erano presenti anche i genitori di Genny Cesarano e Luigi Galletta, altre due vittime innocenti della camorra. Ad aprire la faccolata c’era anche il piccolo Bimbi, Il ragazzino di origini rumene, rimasto senza genitori, che chiamava papà Maikol.

Il corteo è stato organizzato dalla rete Un Popolo in cammino, contro le camorre e per la giustizia sociale. “È giunto il momento di liberare Napoli da tutte le camorre”, affermano gli attivisti, “quelle che sparano e quelle che sfruttano soffocano la bellezza e la ricchezza della nostra città”. 
Il movimento è nato per chiedere l’attenzione di istituzione e politica sul degrado dei quartieri e delle nostre periferie cadute nelle mani dei clan. 

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