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Quei media che infangano con i soliti stereotipi

Purtroppo quello che è successo a Parigi, è una della pagine di storia più brutta e triste che fanatici estremisti hanno voluto scrivere in quella maledette notte di venerdì 13. E nonostante si sappia bene chi siano stati i colpevoli di questi vili attentati nei quali hanno perso la vita centinaia di persone, si continua a puntare il dito contro le persone sbagliate, inspiegabilmente. ‘Bastardi islamici’ per esempio è il titolo usato dal giornale di Mauriizo Belpietro ‘Libero’ all’alba del giorno seguente alle stragi francesi, un titolo ovviamente fuorviante ed estremamente pericoloso, nonchè perseguibile penalmente. Con una matrice diversa, ma con gli stessi pregiudizi di base è anche il titolo del ‘Messaggero’, ‘Strage Islamica’, come se la strage stessa fosse stata eseguita dal popolo musulmano.  

In queste ore la copertura mediatica è stata capillare: immagini, video, post su Facebook, tweet continui. Purtroppo non tutte le notizie sono vere, bufale spacciate per notizie esclusive.  Risulta sempre più complicato districarsi nell’ enorme quantità di notizie che circolano in rete.

Per non parlare dei soliti che associano l’aspetto terroristico con l’immigrazione,  eppure in queste ore l’attività investigativa sta mostrando un’altra verità. I terroristi erano cittadini europei, nati e cresciuti tra la Francia e il Belgio.

Oggi più che mai bisogna condannare questi atteggiamenti e gridare ad alta voce che chi uccide in nome di qualsiasi Dio è solo un pazzo criminale da contrastare in quanto cancro dell’umanità.

Fabio Noviello

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