La scorsa notte sono stati esplosi colpi di arma da fuoco a Quindici, in provincia di Avellino. Ad essere presa di mira è stata la villa bunker, confiscata la clan dei Graziano, che ospita il “Maglificio 100Quindici Passi” , gestito dall’ associazione Libera. L’atto intimidatorio, che fortunatamente non ha causato danni, precede l’arrivo di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie. Proprio domani infatti il Maglificio 100Quindici Passi inaugura le attività.
Il maglificio è il primo bene confiscato alle mafie della provincia di Avellino restituito alla collettività e riutilizzato per finalità sociali. A tagliare il nastro alle ore 16.30 ci sarà Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, l’associazione che da oltre vent’anni si impegna per favorire il riutilizzo sociale dei beni confiscati insieme al prefetto di Avellino, Carlo Sessa, e ai rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali. Grazie al contributo della Fondazione con il Sud, la cooperativa sociale Oasiproject ha trasformato la villa bunker, una volta appartenuta al Clan Graziano, in un laboratorio di maglieria artigianale. È uno dei rari casi in cui un’immobile confiscato diventa un vero e proprio sito industriale. Questo progetto, realizzato insieme al Comune di Quindici, Libera, Diocesi di Nola, Energia Sociale e sostenuto da Banca Etica, non vuole essere solo un’iniziativa simbolica. In questa fase storica in cui la criminalità organizzata nel Vallo di Lauro prova a ristabilire la sua egemonia con attentati e intimidazioni, il Maglificio rappresenta, invece, un’opportunità vera di riscatto e di sviluppo per l’intero territorio anche in termini lavorativi. Sono già sette le persone assunte, selezionate attraverso un avviso pubblico, che andranno a realizzare maglieria tecnica per le forze dell’ordine. L’intenzione è dar vita a un nuovo modello di economia alternativa a quella criminale mettendo in rete aziende e imprese sociali. Grazie alla partnership siglata insieme all’Unione Industriale Biellese, sarà possibile, infatti, alimentare una filiera sana nel settore della maglieria con aziende leader del distretto industriale piemontese che affiancheranno la cooperativa in fase di start-up e produzione.