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Ercolano, maxiprocesso al racket, condanne esemplari

Ercolano, maxiprocesso al racket condanne esemplari in secondo grado, un risultato di cui tutti gli ercolanesi, dovrebbero essere orgogliosi.

La notizia è di ieri sera, quando alle ore 18 la Corte d’Appello di Napoli ha fortemente inasprito le condanne inflitte in primo grado a ventidue persone ritenute esponenti di clan camorristici di Ercolano accusati di estorsione. Il tiro è alto, ma non poteva essere altrimenti. I racconti minuziosi di sette pentiti, le drammatiche denunce di quarantatre vittime, cinquemila intercettazioni telefoniche e ambientali e la lista nera dove sono elencati, uno per uno, i commercianti che pagavano il pizzo, cifre altissime, che si sono tradotte in una requisitoria pesante, dai numeri più simili ad un processo per omicidio che per racket. Per lo ‘stupro’ di Ercolano, così come è stata più volte definita durante il dibattimento la pressione del pizzo in città, è sceso in campo il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo ad affiancare il pm Antimafia Pierpaolo Filippelli, titolare di tutte le inchieste sfociate nel maxiprocesso e considerato il nemico pubblico numero uno della mala di Resina.

Le parole di Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, all’epoca dei fatti, primo cittadino di Ercolano, “Il modello Ercolano di lotta al racket e alla camorra, continua a dare i suoi frutti. La strategia dell’Associazionismo Antiracket e del rapporto di fiducia con le Istituzioni si dimostra fattore duraturo di sicurezza, libertà e convenienza. Nostro compito non è parlare ma dire le parole giuste nei luoghi giusti. Anche a Napoli dobbiamo fare di più per radicare esperienze associative e accrescere le denunce; si può fare”.

Alle parole di Daniele, si aggiungono anche quelle di Giuseppe Scognamiglio, presidente di Radio Siani, “Per quelli che ancora si chiedono, in cosa consista il modello Ercolano, riusciranno a capirlo dando un’occhiata ai numeri e alle condanne che i tanti processi guidati dal Pm Filippelli, hanno portato in questi anni. Ercolano oggi è una città letteralmente cambiata, nella vita quotidiana si respira un’aria più sana e pulita, consci, più che mai, della crescita potenziale nei vari settori che possono renderla un élite nel panorama mondiale. Se oggi ad Ercolano, è stata eletta una nuova amministrazione, fondata su parole chiavi, quali legalità e trasparenza, con tanti volti giovani e nuovi in consiglio comunale, questo è dovuto proprio al lavoro congiunto di quei pochi, che all’inizio di quella che oggi è una sfida vinta, erano circondati da un clima di terrore, scetticismo, omertà e paura, anni di piombo, che tutti gli ercolanesi ben ricordano. Ebbene questi, imperterriti, hanno lottato a volto scoperto, in prima linea contro, quelli che per decenni hanno rappresentato l’attività mafiosa nel paese alle pendici del Vesuvio, creando un egemonia di corruzione, illegalità e soprusi, portando la città in una condizione di invivibilità e regressione socio-culturale”. Conclude Giuseppe Scognamiglio “non potremo mai ringraziare abbastanza, la persona che più di tutti merita, un’encomio al lavoro svolto e alla rinascita umana, e culturale della cittadina degli Scavi, il nostro sostituto procuratore, Pierpaolo Filippelli, e la sua squadra di lavoro, al quale la città di Ercolano, e non solo, dovrà essere per sempre riconoscente”.

In allegato i video delle sentenze in primo grado del Maxiprocesso ai clan di Ercolano:

Maxi Processo ai clan di Ercolano 11.02.13 – Prima Parte

Maxi Processo ai clan di Ercolano 11.02.13 – Seconda Parte

Ecco nel dettaglio tutte le condanne inferte agli imputati:

Montella Ciro, passa da 11 anni in primo grado, a 17 anni

Ascione Mario, da 6 anni e 8 mesi, a 13 anni

Capasso Giuseppe, da 10 anni e 8 mesi, a 12 anni

D’Anna Alessandro, da 7 anni, a 9 anni
Di Bartolomeo Giorgio, da 11 anni, a 13 anni
Di Dato Giovanni, da 9 anni a 11 anni
Gargiulo Fabio, confermati 8 anni e 4 mesi
Grazioli Pasquale, da 8 anni a 10 anni
Martorano Giuseppe, da 4 anni a 6 anni
Nocerino Domenico, da 18 anni, a 24 anni
Nocerino Ciro da 19 anni, a a 27 anni
Nocerino Domenico, da 13 anni, a 20 anni
Nocerino Luigi (Zi Luigi), da 12 anni, a 27 anni
Nocerino Emanuele, confermati 6 anni e 6 mesi
Papale Carmela, da 3 anni, a 5 anni
Papale Ciro, da 6 anni e 8 mesi, a 9 anni e 6 mesi
Papale Pietro, da 11 anni, a 15 anni
Sannino Antonio, da 10 anni e 8 mesi, a 13 anni e 4 mesi
Scudo Fausto, confermati 6 anni
Spagnuolo Vincenzo, da 11 anni, a 18 anni
Papale Mario, assolto in primo grado, condannato ad 8 anni in questo appello
De Crescenzo Tommaso, assolto in primo grado, condannato a 7 anni.

Fabio Noviello

 

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