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Il Vesuvio brucia di nuovo

Nella giornata di ieri un incendio di vaste proporzioni è divampato nel parco nazionale del Vesuvio, in contrada Castelluccio ad Ercolano.

foto: Don Marco Ricci

Il rogo non solo ha interessato la vegetazione, ma anche i rifiuti, lasciati in quell’area illegalmente. Per diverse ore il fumo denso, dall’odore nauseabondo ed acre ha continuato ad aleggiare sulla zona.

Sono state ore difficili per i Vigili del fuoco, per i militari della Forestale e per gli uomini della Polizia locale che prontamente sono intervenuti per circoscrivere il rogo. Sull’accaduto indagano gli uomini dell’arma dei Carabinieri, guidati dal tenente Candura.

Via novella Castellucio si trova ai confini tra Ercolano e San Sebastiano,  alle pendici del Vesuvio. Fino al 2008 era la strada percorsa dagli auto compattatori per raggiungere la cava Ammendola Formisano. Probabilmente la vicinanza con la cava ha incentivato, nel corso degli anni, azioni di sciacallaggio che hanno visto lo sversamento di rifiuti di ogni tipo e che hanno trasformato un’ area protetta in una discarica a cielo aperto. Chilometri di cumuli di rifiuti che si ergono ai due lati della strada, sostituendo di fatto i guard rail.

Ai nostri microfoni è intervenuto don Marco Ricci parroco della chiesa di Santa Maria della Consolazione ad Ercolano.

 

 

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