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11 giugno: Nove vittime

11 giugno 1948 a Partinico in provincia di Palermo vengono ammazzati dalla banda dei Giuliano Marcantonio Giacalone ed il figlio Antonio perché si erano rifiutati di pagare una somma di denaro.

11 giugno 1980 a Rosarno a Reggio Calabria viene ucciso Giuseppe Valarioti un dirigente del vecchio Pci, ammazzato all’età di trent’anni perché credeva che la buona politica, e la cultura fossero gli strumenti giusti per combattere la ‘ndrangheta. Viene definito il più grande martire dell’antimafia calabrese.

11 giugno 1990, Grotteria in provincia di Reggio Calabria, vengono ammazzati i due imprenditori edili Nicodema Panetta e Nicodemo Raschellà, avevano denunciato i propri estorsori, trascinandoli fino in tribunale, consapevoli di essere definiti dal mondo della criminalità ‘cadaveri ambulanti’. Questo assassinio non ha ancora trovato giustizia.

11 giugno 1997 a Napoli, viene uccisa Silvia Ruotolo (in foto) una giovane donna di trentanove anni, ammazzata da un proiettile vagante destinato ad un camorrista che la colpì mentre rincasava. Oggi è stata istituita una fondazione in onore di Silvia Ruotolo, che va ad agire per contrastare i disagi dei minori a rischio a Napoli.

11 giugno 2004 a San Paolo Belsito in provincia di Napoli, viene ucciso Francesco Graziano insieme allo zio Antonio, una vendetta trasversale nei confronti di alcuni suoi parenti coinvolti in una faida.

11 giugno 2006 a Briatico in provincia di Vibo Valentia, viene ucciso l’imprenditore agricolo Fedele Scarcella per aver denunciato i suoi estorsori.

Fabio Noviello

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