Un Corano, una teiera, una Bibbia, un bicchiere da tè. Una radio, una torcia. E poi Vangeli, pezzi di stoffa e altri oggetti di vita quotidiana. Sono le cose perse dai migranti durante la traversata del Mediterraneo e restituiti dal mare. Ritrovati sulla spiaggia di Lampedusa o all’interno delle barche. Lo racconta Massimiliano Gatti, un fotografo che ha cercato di ricostruire le storie dei migranti attraverso questi ritrovamenti. La mostra dal nome ‘Lampedusa o dell’esteso deserto’ nell’ambito di Arte Fiera sarà in esposizione dal 21 gennaio a Bologna presso la Raccolta Lercaro di Bologna e resterà aperta fino all’8 marzo 2015.
Fabio Noviello