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Catania, racket del pizzo tra migranti

A Catania si è arrivati a pagare il pizzo per avere un tetto per la notte, o solamente per dormire per strada tra i cartoni, per non venire derubati o disturbati durante la notte. Ciò accade a quei migranti che sono stati tagliati fuori dai sistemi di accoglienza, e la cosa che desta più scalpore è che i loro ‘carnefici’ sono altri migranti, ovviamente braccia della mafia locale. La denuncia arriva dal ‘Centro Astalli’ del capoluogo siciliano, che da anni opera sul territorio. Si aggiunge l’aggravante, di costrizione alla prostituzione o allo spaccio nel caso in cui non si riesca a pagare il pizzo.

Per la responsabile del Centro Astalli di Catania, si tratta di fenomeni in crescita, a volte esponenziale, direttamente collegati all’aumentare del disagio. Si ha la netta sensazione che la situazione sia fuori controllo, che sia sfuggita di mano alle istituzioni e all’assessorato alle Politiche sociali, secondo quanto ha riferito la responsabile del centro Elvira Iovino.

Fabio Noviello

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