La commissione Antimafia dell’Ars ha varato un decreto per contrastare la corruzione e le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione. Votato all’unanimità il disegno di legge prevede trentotto articoli per un codice etico per gli eletti a cariche pubbliche, amministratori e dipendenti della Regione siciliana.
Secondo quanto previsto dal ddl il provvedimento si rivolge ai consiglieri regionali, al presidente, agli assessori, ai dirigenti e al personale dell’amministrazione e dell’assemblea. Ma si estende anche ai collaboratori, consulenti, amministratori di enti, consorzi, aziende e società della Regione. Il decreto prevede, tra le altre restrizioni, l’ineleggibilità nell’ufficio di presidenza dell’Ars. Regole ferree sul conflitto di interessi e per i consiglieri regionali che cambino gruppo parlamentare.
“L’elaborazione di questo testo è frutto di un lavoro lungo sette mesi. Finora la Regione ha avuto almeno cinque codici etici, recepiti come accordi contrattuali o come provvedimenti amministrativi: c’era la norma ma non la sanzione. Questo è, invece, il primo documento del genere adottato in Italia”, ha dichiarato il presidente dell’Antimafia Nello Musumeci.
Ciro Oliviero