
Lo scorso lunedì ad Oppido Mamertina, città in provincia di Reggio Calabria, si è tenuta, come da tradizione, la processione della Madonna delle Grazie, un antico rito cattolico della zona. Di antico si è verificato un altro rito, quello dell’inchino della statua rappresentante la Madonna alla casa del boss Giuseppe Mazzagatti, 82enne capo clan della città calabrese. La sua fedina penale conta un ergastolo per omicidio, oltre ad associazione a delinquere di stampo mafioso. Tornato a casa per la concessione degli arresti domiciliari per motivi di salute Mazzagatti ha ricevuto il saluto della locale chiesa.
Questa volta la risposta dello Stato è stata importante. Quantomeno quella delle forze dell’ordine. difatti, quando il corteo si è fermato sotto casa del boss, il maresciallo Andrea Marino e due suoi carabinieri hanno abbandonato la processione. La risposata dello Stato, delle istituzioni politiche, tarda ad arrivare, ma non è una novità. Così come non è una novità che una parte della chiesa sia vicina, e addirittura addentro alle organizzazioni criminali.
Un territorio dove il vescovo Giuseppe Fiorini Morosini aveva deciso di sospendere per dieci anni la figura dei padrini a battesimi e, proprio per combattere l’intrusione nella chiesa locale dei bossa di ‘ndrangheta. Lo stesso territorio nel quale il Papa aveva scomunicato la mafia poche settimane fa.
Ciro Oliviero
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